Arcore, zanzare e parassiti: tra polemiche e raccomandazioni la città, come ogni anno in questo periodo, è sotto l’attacco delle zanzare ma non solo. Un nuovo “nemico” è approdato in città: si tratta della Takahashia Japonica, detta anche cocciniglia cotonosa, parassita che si nutre della linfa vegetale e indebolisce piante, principalmente ornamentali.
Arcore, la “novità” Takahashia Japonica: l’informativa del Comune
“Sulla base delle informazioni in possesso del Servizio Fitosanitario, l’infestazione del parassita non ha determinato allo stato attuale particolari danni alle piante colpite – fa sapere il comune nell’informativa ai cittadini – tuttavia, in alcune situazioni in cui le popolazioni della cocciniglia sono particolarmente elevate possono verificarsi disseccamenti rameali”.
Arcore, la “novità” Takahashia Japonica: l’argomento in consiglio comunale
Se sulla questione, da un lato, il Comune ha chiesto ai cittadini la maggior collaborazione possibile sulle segnalazioni (tramite l’app FitoDetective, Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia, per la gestione delle infestazioni), dall’altro l’opposizione in consiglio comunale si chiede cosa l’amministrazione stia facendo per contrastare e controllare l’intestazione.
A tal proposito il consigliere del Partito Democratico, Michele Calloni, ha infatti interrogato l’assessore Lorenzo Belotti.
«Le possibili misure di contenimento non sono al momento validate da esperienze di campo – ha risposto l’assessore – abbiamo pertanto scelto anche per quest’anno di non intraprendere le misure che potrebbero essere inefficaci nei confronti della Takahashia Japonica e nocive verso le altre specie fondamentali per il nostro ecosistema».
Arcore, la “novità” Takahashia Japonica e la piaga delle zanzare: consigli per i cittadini
Per quanto riguarda invece la piaga estiva delle zanzare le raccomandazioni del Comune sono sempre le solite e sono rivolte ai cittadini: evitare l’abbandono di contenitori di raccolta d’acqua stagnante anche temporanea; trattare l’acqua presente in tombini e griglie di scarico; tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce in modo da evitare anche l’abbandono dei rifiuti e, per i possessori di orti, eseguire l’annaffiatura diretta della propria aerea coltivata.