Che la grande dama torni a danzare, con il suo vestito più bello. Villa Borromeo di Arcore, ha detto il sindaco Rosalba Colombo, verrà salvata dallo sfacelo con un progetto che unisce bellezza, amore e coraggio di scegliere. Il piano è stato presentato ufficialmente ai cittadini sabato mattina nelle scuderie della villa di delizia e l’entusiasmo dell’amministrazione comunale ha toccato le sue vette più alte. Al tavolo dei relatori tutti gli attori principali dell’operazione che richiederà 18 milioni di euro investimento e 20 anni di impegno finanziario per il comune di Arcore. Ha parlato Attilio Navarra, leader della grande impresa romana che ha proposto all’ente pubblico il progetto di recupero, Italiana Costruizioni. Hanno parlato gli architetti dell’agenzia di progettazione 5+1AA , la stessa che ha appena riqualificato i Docks di Marsiglia. Hanno parlato i finanziatori dell’investimento e gli assessori.
Molti i dettagli consegnati al pubblico. L’opera verrà realizzata dal costruttore con fondi messi in campo dall’istituto di credito. Una volta terminato il restauro, un lavoro conservativo al cento per cento, il Comune consegnerà 2 milioni e mezzo già reperiti e inizierà a versare canoni annui da oltre 6oo mila euro per 20 anni. A fine mutuo ancora il 15 per cento più 2 milioni circa per la manutenzione che sarà a carico del costruttore per tutto il ventennio.
Il metodo si chiama partnerariato pubblico-privato, una soluzione che lascia i rischi d’impresa al costruttore e che permette di svincolare l’opera dal patto di stabilità. «È l’unico modo possibile» ha detto il sindaco che ha parlato di una serie di congiunture positive, quasi magiche. Da Navarra i complimenti ad Arcore che ha saputo, molto prima di grandi città come Milano, capire gli enormi vantaggi del meccanismo. Sarà un fondazione a gestire in blocco le attività della nuova Villa. La residenza ospiterà uffici pubblici, ma anche le sedi di altri enti: associazioni culturali, il Parco della Valle del Lambro e forse anche la scuola professionale di musica sognata da Morgan (leggi qui la notizia). Al piano terra, in giorni prestabiliti, banchetti nuziali e ricevimenti che potrebbero portare 80mila euro circa all’anno alle casse comunali.