Bye bye impianto di betonaggio ad Arcore. L’ultimo capitolo dell’intricata vicenda che ha sollevato masse di cittadini e animato battaglie politiche infuocate è la sentenza che respinge un ricorso della ditta Fratelli Doneda. Il ricorso mirava a ribaltare una delibera di Consiglio comunale con la quale di fatto si vietava la realizzazione dell’impianto.
Il Tribunale amministrativo della Lombardia però ha risposto picche. La domanda di annullamento viene definita in parte “irricevibile” e in parte viene respinta. Morale della favola: il rifiuto dell’ente pubblico è legittimo, la questione è chiusa.
A Palazzo in questi giorni si parla di una “grande vittoria” e di una delibera, quella del febbraio 2014, “vincente”. Il testo era stato redatto con particolare perizia e con tutte le consulenze del caso. Era stato poi sottoposto al Consiglio comunale e presentato, tanto per semplificare, come l’arma decisiva per scongiurare l’arrivo del bitumificio a Bernate.
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Si proponeva di fatto di azzerare l’impreciso iter precedente. Nel nuovo scenario, se anche qualche impresa fosse subentrata a Doneda con un’acquisizione, avrebbe dovuto ricominciare da capo il procedimento, scontrandosi con il Ptcp della Provincia, con il Pgt del Comune, con il vincolo agricolo del terreno e la consapevolezza del mondo politico arcorese: con un impianto di betonaggio si chiamano le barricate e si perdono le elezioni.
Doneda, impresa bergamasca peraltro in condizioni finanziarie critiche, ha provato a vender cara la pelle e allo scadere dei termini di legge ha presentato un ricorso al Tar contro la delibera di Consiglio. Anche nel timore di questo passaggio, il Pdl in consiglio si era astenuto anziché approvare la delibera no-beton.
Per Doneda, cruciale era il passaggio sulla variante urbanistica che avrebbe dovuto trasformare l’area da agricola in edificabile con un’impennata del valore, da 150mila euro a 1 milione 280mila euro. Invece niente da fare, la delibera di un anno fa si è messa di traverso e oggi a suggellare la presa di posizione è la sentenza che boccia il ricorso. Ricorso che è stato letto come un tentativo disperato.
La pronuncia del Tar è già definitiva ed è stata riferita dal legale del Comune Carlo Orlandi. Orlandi ha lavorato per anni a stretto contatto con il segretario comunale Giuseppe Mendicino alle strategie contro l’impianto.
Il capitolo Doneda ha impegnato la giunta Colombo per tutti i suoi primi quattro anni di governo e, prima di lei, ha impegnato quella di Marco Rocchini, travolta sul finire proprio dall’ondata di protesta degli arcoresi no-beton. La faccenda ha assorbito ingenti risorse del Comune, ma ha anche aperto le porte a uno dei più brillanti esempi arcoresi di partecipazione.
Il comitato spontaneo che ha raccolto 3500 firme e presentato 300 osservazioni ha offerto un supporto energico e passionale alle complesse strategie legali. E la partita è stata vinta.