Il Pd arcorese contesta duramente la conferenza stampa del sindaco Maurizio Bono di Arcore sull’operazione che ha portato all’acquisto dell’immobile del San Giuseppe per la cifra di due milioni di euro. Lamenta uno stile propagandistico e una realtà distorta di quanto aveva fatto la giunta precedente guidata da Rosalba Colombo.
Arcore: il Pd va all’attacco “Dette solo falsità”
“Falsa – ha affermato Davide Pennati – che il progetto della Casa della comunità di San Giuseppe per l’amministrazione precedente fosse una mera idea, un progetto senza niente di concreto, non è così. La Giunta precedente ha permesso a questa amministrazione di proseguire con l’acquisto. Erano già state poste le basi fondamentali, tutti gli aspetti principali fondamentali per poter fare questa operazione. Ma ancor più grave l’affermazione che meriterebbe anche delle scuse da parte sua sul fatto che lui non vedesse chiaro nella gestione del San Giuseppe – ha proseguito Pennati -.E ancora, ad aprile del 2022, come dichiarato ai giornali affermava che il bilancio del Comune non potesse permettersi l’acquisto dell’immobile, San Giuseppe che era valutato 3 milioni di euro. A quel punto noi abbiamo presentato un”interrogazione in cui contestavamo questa affermazione e addirittura suggerivamo che cosa si dovesse fare, perché noi le idee chiare le abbiamo sempre avute”.
Arcore: il Pd va all’attacco “Bono sa solo piangere”
Subito dopo ha preso la parola l’ex sindaco Rosalba Colombo: “Ho trovato questa conferenza stampa, dal punto di vita politico assolutamente e totalmente imbarazzante, oltre al fatto che non ho capito perché questo sindaco ogni due per tre piange. Per due questioni: la prima, ma quale caspita di ferita ha rimarginato. Lo vuole spiegare agli arcoresi che ferita ha rimarginato? Non c’era nessuna ferita e se ci fosse stata, perché lui si riferisce all’asilo San Giuseppe gli ricordo che in campagna elettorale a parte le accuse che ci ha fatto ha dichiarato, non ipotizzato, lui ha dichiarato che avrebbe riaperto l’asilo San Giuseppe. Adesso invece dice tutto e il contrario mdi tutto. E allora, qual è la ferita che ha rimarginato? Lui dice che non c’erano atti formali? E’ chiaro che non potevano esservi gli atti formali ai quali si è riferito, a parte il fatto che ci sono le nostre lettere protocollate. E voglio dire che quando si fa il sindaco non si blatera, si usano i dati. In Lombardia sono 216 le Case di Comunità Le caratteristiche delle case delle comunità sono stabilite per norma: Devono essere visibili, facilmente accessibili anche da punto di vista della viabilità e dei parcheggi e soprattutto possono essere di due tipi: o di proprietà dell’ente o di chi la mette a disposizione o di nuova costruzione. Devono avere la caratteristica di un distretto: ossia servire una popolazione di almeno 40mila unità. Quando abbiamo letto questa cosa, nel 2021, ci siamo immediatamente attivati per dire che noi questa struttura l’avevamo e quindi facciamo il percorso per cui diamo il via all’iter procedurale. Altro che non abbiamo fatto niente, ci siamo immediatamente mossi attivando tutta la procedura con l’Ats. E allora caro sindaco, ma di che cavolaccio stai parlando? Cosa stai dicendo? Se tu oggi hai la possibilità di blaterare, lo devi a noi, anche per questo progetto, che è opera nostra. E ti sfido a dire che non è così. Infine – conclude Rosalba Colombo – una parola sulla curatrice. Una figura delegata dal Tribunale di Monza, quindi una figura istituzionale e che ho ritenuto assolutamente inopportuna la sua presenza ad una conferenza stampa dove a mio parere non poteva e non doveva assolutamente esserci. Per questo motivo farò una lettera al presidente del Tribunale per segnalare l’accaduto”. Subito dopo è intervenuta anche Valentina Del Campo che ha voluto illustrare tutta la parte procedurale e documentale che da assessore aveva seguito.