E’ stata una giornata storica quella di sabato , 24 settembre, per la città di Arcore. E qualora ce ne fosse stato bisogno di ricordarlo, è stato il sindaco Maurizio Bono, emozionato e anche commosso, in alcuni momenti non è riuscito a nascondere la sua commozione, che ha annunciato la chiusura dell’<<operazione speciale San Giuseppe>>. Il complesso che ha visto generazioni e generazioni di arcoresi frequentarne le aule da oggi è di proprietà del Comune di Arcore e diventerà una Casa di Comunità.
Arcore ha compra l’asilo San Giuseppe e la commozione di Bono
“Una giornata che voglio dedicare soprattutto alle maestre e alle maestranze che hanno lavorato nell’istituto – ha esordito il primo cittadino arcorese nella conferenza stampa organizzata nella Sala del camino -. Inizio subito col dire soprattutto quattro cose che in questo periodo hanno continuato a farmi riflettere. La prima è che come amministrazione sono molto felice insieme a tutti noi dell’Amministrazione di dare questa bellissima notizia: il <<San Giuseppe>> finalmente è tornato agli arcoresi. Poi, come seconda cosa, in qualità di sindaco, e a nome di tutti gli amici, delle donne e degli uomini che compongono la Giunta che hanno lavorato senza soste per realizzare questa operazione, siamo anche molto felici che finalmente, e sottolineo, finalmente, abbiamo posto la parola fine ad una pagina vergognosa alla storia di Arcore. Perché quella del <<San Giuseppe>> è stata una pagina vergognosa per come è stata gestita, per il dolore che ha creato alle famiglie che si sono trovate in mezzo alla strada, per le famiglie che hanno visto mi propri figli sparsi di qua e di là. Ma oggi è venuto il momento, finalmente, di mettere la parola fine”.
Arcore ha comprato l’asilo San Giuseppe, Bono “sono contento come papà”
Il primo cittadino ha anche sottolineato che ” La terza cosa – prosegue il sindaco – la dice Maurizio Bono, il cittadino Maurizio Bono papà di Ginevra e di Giorgia che come tanti altri genitori hanno vissuto personalmente la vicenda <<San Giuseppe>> e si sono impegnati in tutti i modi, fin dal primo momento per cercare una soluzione. Abbiamo visto i volti preoccupati delle maestre, dei lavoratori tutti dell’asilo, per una mala gestione, per una cattiva amministrazione, per l’incompetenza da parte di soggetti che hanno mal gestito in questi anni questo preziosissimo regalo che Tomaselli aveva fatto alla città. E allora vi dico, Maurizio Bono in qualità di genitore ha mantenuto quella promessa che aveva fatto tre anni fa, risolvere questo problema. L’ultima – dice ancora Bono – e lo dico come arcorese, ma lo dicono tutti gli arcoresi, sono felice perché abbiamo mantento una promessa, rispettato un patto che era stato fatto con un benefattore, che si chiama Tomaselli, che ha regalato un asilo all’intero paese, in quell’asilo sono passate generazioni dfi arcoresi e oggi noi possiamo dire di aver rispettato quel patto perché l’asilo torna ad essere anche asilo”.
Arcore ha comprato l’asilo San Giuseppe, Bono “siamo l’amministrazione dei fatti”
Il sindaco è un vero fiume in piena. “Ma voglio aggiungere un’ultima cosa – prosegue Maurizio Bono – un anno fa io venivo proclamato sindaco. Mai avrei pensato di fare il sindaco della mia città, non era quello che mi interessava. Ma come ho sempre detto in campagna elettorale, avevo sofferto molto la vicenda <<San Giuseppe>>, ed è stata la molla che mi ha spinto ad impegnarmi per tutta la cmapagna elettorale per poi diventare sindaco. La prima cosa che ho fatto è andare a vedere cosa era stato fatto per l’asilo e ho cercato negli uffici tutti i documenti che normalmente dovrebbe esserci, ovvero al protocollo, la corrispondenza, documenti,m atti, comunicazioni. Zero. E la cosa mi ha sconvolto. Mi sono detto che non era possibile che non ci fosse completamente niente. Noi oggi abbiamo numerosissimi fascicoli di tutto quello che è successo in questi nove mesi che hanno portato oggi alla conclusione di questa operazione. Perché è stata lasciata traccia di tutti i dettagli, protocollandola, di un’operazione delicatissima che è stata condivisa con tutte le forze nel nostro parlamento locale che ha seguito passo per passo ogni singola iniziativa che andavamo a realizzare. E voglio dire che è facile parlare, ma bisogna fare i fatti, e noi siamo un’amministrazione che i fatti li fa. Chiedo perdono per la mia presunzione, perdonatemi, ma dopo quello che siamo riusciti a fare in meno di un anno, ce lo meritiamo di essere un po’ presuntuosi, noi tutti”.
Arcore compra l’asilo San Giuseppe e il percorso per la strada di Comunità
“ Subito dopo ho fatto l’incontro con l’Ats per sapere a che punto era la possibilità di realizzare una Casa della comunità, alla condizione che l’immobile fosse di proprietà del Comune. Tutto il resto è storia. Oggi intanto abbiamo completato la parte prima, ma adesso inizia la seconda che si chiama soprattutto responsabilità poiché bisogna andare a vedere se ci sono stati degli errori e vedere chi li ha fatti. Perché sono aspetti che non possono passare, almeno con questa amministrazione. Poi, e ci tengo a sottolinearlo, debbo dire anche che abbiamo trovato sul nostro cammino un curatore eccezionale, Lucia Arizzi, che si è subito dimostrata disponibile per le migliori soluzioni possibili per trovare la quadratura del cerchio. E oggi siamo in grado di acquistare l’asilo <<San Giuseppe>> ad un prezzo inferiore di quello che era stato autorizzato nella seduta del Consiglio comunale che ci aveva autorizzato a spendere fino ad un massimo di due milioni e 60 mila euro. Noi, posso dirlo, abbiamo speso due milioni e 2000 euro. Ma non solo. La collaborazione stretta che c’è stata tra gli uffici della Tesoreria, Tributi e Bilancio gestiti dal nostro assessore Serenella Corbetta e l’ufficio della curatrice Lucia Arizzi, ha permesso di quantificare i crediti in maniera superiore rispetto al passato per un ammontare, circa, di 600 mila euro. Questo comporta che nelle casse del Comune entreranno anche soldi che non sarebbero mai entrati a fronte di possibile di una non chiusura di questo tipo e che avrebbero perso. Ecco perché dico, oggi, oltre all’onore e al piacere, ci prendiamo come Giunta il grande merito di aver portato a termine un’operazione tecnicamente complessa ma di grande soddisfazione. Perché fare politica, signori cari, e questo è l’ultimo passaggio del mio intervento – dichiara Maurizio Bono avviandosi alla conclusione – vuol dire essere preparati per fare politica. Se vuoi avvicinare i cittadini alla politica devi avere persone che sono capaci di dire quello che vogliono fare, ma poi di realizzarli. Questo è il punto. Il cittadino deve avere fiducia nel politico. Noi siamo qui per risolvere i problemi. E allora ribadisco, sono orgoglioso, orgogliosissimo di dire che la Giunta da me presieduta ha risolto un problema che sembrava irrisolvibile”.