L’ingegnere Gianluigi De Carlo di Rfi è arrivato da Roma e ha sottoscritto al convenzione che la giunta aveva già approvato. Così la chiusura del passaggio a livello di via Battisti-Casati diventa realtà. Certo, non subito, ma nell’arco di 18 mesi.
“Ogni volta che chiudo un passaggio a livello per me è una grande soddisfazione -ha detto il dirigente in conferenza stampa ieri mattina- voi non vi rendete conto dei pericoli che comportano considerato che sono molte le persone che passano sotto le sbarre trasgredendo le regole”. La Legge, ha voluto sottolineare l’ingegnere di Rfi, già oggi dispone lo smantellamento die passaggi a livello. Negli anni la rete è passata da 16.700 varchi con sbarre a circa 4mila, 760 in Lombardia.
A fare gli onori di casa in conferenza stampa sono stati il sindaco Rosalba Colombo e l’assessore Roberto Mollica Bisci. L’assessore ha spiegato il ruolo cruciale del sottopasso ciclopedonale in corso di realizzazione nell’area Falck per compensare la chiusura definitiva delle sbarre. Il manufatto, ha spiegato, è largo 5 metri e alto 2,60, videosorvegliato e illuminato “è un collegamento h24 e non a tempo parziale, come può esserlo un passaggio a livello”. Affrontando le polemiche da social scoppiate di recente per il possibile impatto di questa decisione sul traffico già pesante dell’asse Gilera-Casati, Mollica Bisci ha dichiarato: “Ritengo che sia in gran parte una questione di abitudine e che il sottopasso carrabile obiettivamente non sia un’opera indispensabile. In fondo sono già molti gli automobilisti che, frenati dai tempi lunghissimi delle sbarre abbassate, preferiscono scegliere vie alternative. Inoltre adotteremo una serie di provvedimenti già prima della chiusura, anche sulla base di uno studio commissionato per verificare l’adeguatezza del nostro Pgtu a uno scenario senza passaggio a livello”.
L’assessore ai Lavori Pubblici Fausto Perego ha spiegato che prima della serrata verrebbero realizzate: una rotonda ai piedi del cavalcavia di via Benedetto Croce, con l’eliminazione del semaforo, la ristrutturazione del cavalcavia e plausibilmente isole pedonali. Potrebbe inoltre scomparire a quel punto il semaforo tra via Umberto I e via Casati, dietro la chiesa.
Rfi che spinge verso la chiusura, incentiva questa scelta con circa 600mila euro di contributo (che sarà utilizzato appunto per le opere di compensazione traffico) e lo sconto dei 190mila circa per i ritardi che i lavori del sottopasso pedonale causeranno sulle corse dei treni.
“Una decisione andava presa -ha commentato il sindaco- non si può continuare a pensare che tutto sia intoccabile. Le cose cambiano”.