Arcore: giocano con una pistola sul treno, denunciati due ragazzini

La pistola era ad aria compressa ma senza tappo rosso: quanto basta per creare allarme su un treno della Milano Lecco e richiedere l’intervento dei carabinieri. Due ragazzini, uno minorenne, denunciati.
I carabinieri in stazione ad Arcore
I carabinieri in stazione ad Arcore Valeria Pinoia

Reati a bordo dei treni: il fenomeno è in crescita. Ad Arcore si contano 3-4 episodi in meno di due mesi ma questa volta c’è anche una denuncia. Anzi due. Si tratta di due ragazzi, uno dei quali minorenne, che sabato sera erano sulla corsa Monza-Lecco verso mezzanotte e giocherellavano con una pistola. L’arma, scovata più tardi dai carabinieri, è risultata ad aria compressa, ma priva del tappino rosso che la identifica come giocattolo. La rimozione del tappino costituisce già di per sé un reato. In questo caso a peggiorare la posizione dei due giovanissimi c’è una lunga fedina penale che parla anche di rapine con pistole giocattolo a bordo dei treni.

La vicenda è partita intorno a mezzanotte a bordo del treno, dove una donna ha visto la gang di ragazzini, tutti nordafricani e molti minori. Uno di loro giocava con la pistola. Spaventata, la signora ha dato l’allarme. Il treno è stato fermato ad Arcore e qui sono entrati in azione i carabinieri della stazione locale, poi supportati anche da una pattuglia di Brugherio.

I militari arcoresi hanno isolato la banda in un vagone separato dagli altri passeggeri e poi sono passati alla perquisizione. L’operazione è durata circa un’ora, il treno è rimasto fermo in stazione. Alla fine l’arma è stata scovata e i militari hanno identificato il proprietario e l’amico che ci stava giocherellando poco prima.

La coppia è stata portata in caserma dove sono partite le denunce in stato di libertà per il porto improprio dell’arma priva del tappo rosso e per interruzione di pubblico servizio, considerato il ritardo causato alla corsa. Tutti gli altri ragazzi, una decina in tutto, sono stati lasciati andare a casa.

L’intera gang abita nel Lecchese e la maggior parte dei baby pendolari ha precedenti penali legati a piccoli reati, anche sui treni. La mancanza del biglietto del treno, insomma, è il minore dei problemi per il gruppo, avvezzo a solcare la Lombardia sui mezzi pubblici a qualsiasi ora.

Sabato sera sembra tornassero tutti da una serata a Milano dove però sarebbero stati lasciati fuori da una discoteca. Da qui il rientro anticipato a Lecco, con l’ultimo treno da Monza, raggiunta con qualche altro mezzo partito dal capoluogo. Il minore dei due denunciati è stato affidato ai genitori arrivati in caserma all’alba dal Lecchese. Sembra si tratti di persone regolari e tranquille, prive di precedenti o guai con la legge.

Il problema dei reati sui mezzi pubblici, lombardi e non solo, è una spina nel fianco per pendolari e ferrovie che non sempre le risorse della polizia ferroviaria e dei carabinieri sono sufficienti a contrastare. A due passi dalla Brianza, il fenomeno genera eccessi come le cosiddette “passeggiate” di Forza Nuova, ronde sui convogli Lecco-Sondrio/Tirano, con intenzioni punitive nemmeno troppo velate, che rischiano di trasformarsi in polveriere.

A fare le spese dell’intricato quadro sono sempre i pendolari, in particolar modo quelli costretti a utilizzare i treni nelle fasce orarie serali. Tra i casi più critici c’è quello della stazione di Monza, preda, verso sera, di bande soprattutto straniere di uomini ubriachi e rissosi