Arcore, ecco il progetto della nuova Rsa. «L’ex asilo San Giuseppe? Metteremo ambulatori e associazioni»

La giunta arcorese ha adottato il piano per la costruzione della nuova Rsa nella zona del PalaUnimec. Scartate tutte le altre ipotesi fin qui esplorate, compresa quella di realizzare la struttura nell’ex asilo San Giuseppe, chiuso da tempo: ospiterà ambulatori e associazioni.
Il progetto della nuova Rsa in zona PalaUnimec ad Arcore
Il progetto della nuova Rsa in zona PalaUnimec ad Arcore

Il piano per la nuova Rsa nel prato del PalaUnimec è stato adottato in giunta di Arcore in settimana. Per la fine di agosto l’iter dovrebbe essere completato tra osservazioni, controdeduzioni e approvazione. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022 potrebbe partire il cantiere che, se tutto filasse liscio, si chiuderebbe nel giro di un anno. Il confronto tra la Borgolecco Iniziative e il Comune è durato anni e ha impegnato in particolar modo l’assessore ai servizi sociali Valentina del Campo e il collega dell’Urbanistica Roberto Mollica Bisci, nella definizione delle rispettive convenzioni. L’esecutivo Colombo insomma arriva al traguardo in zona Cesarini (le elezioni sono previste per ottobre) e con una coda di polemiche. Sono quelle sollevate anni fa e mai sopite dal comitato dei residenti, contrario al sacrificio di un’area molto vissuta, piena di servizi e scuole, ancora verde. Benchè in effetti di proprietà privata. Appartiene alla Borgolecco Iniziative che non ha mai accettato l’idea di una permuta con il Comune per realizzare la Rsa altrove, come chiedeva il comitato. Comitato che tre settimane fa ha proposto un nuovo quesito referendario per scongiurare la realizzazione e attende l’ammissibilità dal comitato dei garanti.

Arcore, ecco il progetto della nuova Rsa. «L’ex asilo San Giuseppe? Metteremo ambulatori e associazioni»
Un rendering di come apparirà la zona dopo la riqualificazione

L’immobiliare, che ha già trovato il gestore, corrisponderà al Comune opere di urbanizzazione destinate a migliorare l’inserimento della struttura nel quartiere e a riqualificare viabilità e parcheggi. «Gli oneri di urbanizzazione previsti -ha spiegato l’assessore Roberto Mollica Bisci – sono di 250mila euro circa. L’operatore tuttavia ha proposto di realizzarci opere per 496mila euro». In programma: riqualificazione del parcheggio sterrato fronte Istituto Dorotee con asfalto e illuminazione; sistemazione del marciapiedi di via Edison fino a via Volta; piccolo tratto ciclopedonale che collega la ciclabile di via Gilera con quella di via Edison-Golgi, lungo via Sant’Apollinare. Quest’ultima sarà a senso unico così come via Quasimodo, da via sant’Apollinare in uscita. Piccoli lavori poi sul parcheggio a uso pubblico lato via Gilera dove ci sarà la rampa di accesso al parcheggio sotterraneo. Qui ci saranno 63 posti privati per personale e visitatori e altri 20 nel cortile interno, «l’ottica è stata quella di lasciare a disposizione del quartiere – ha detto Mollica Bisci – i posti auto esistenti che aumenterebbero, con le modifiche previste, di 25 unità, con la riqualificazione del parcheggio di via Matteotti, ultima opera prevista dalla convenzione».

Sui social poi, sabato 29 maggio, Mollica Bisci ha voluto togliersi qualche sassolino: «Risposte a due domande che sorgono spontanee: primo, una Rsa pubblica è irrealizzabile perchè il Comune non è in grado di gestire in autonomia; inoltre Ats gestisce solo accreditamenti al Servizio sanitario regionale per strutture di questo tipo e il gestore della futura Rsa di Arcore potrà richiederlo; secondo, sull’ex asilo San Giuseppe abbiamo in mente la Casa della comunità e ci stiamo lavorando con Ats Brianza e Regione Lombardia per realizzare poliambulatori, consultori, associazioni di volontariato che collaborano fra loro. Esistono già realtà simili e abbiamo già iniziato le prime interlocuzioni per realizzarla nei prossimi cinque anni. Per di più la struttura attuale non è di proprietà del Comune e non adatta per metterci dentro una Rsa, che richiede determinati vincoli e parametri, pur con i dovuti adeguamenti».

Poi, altre due precisazioni: «Il terreno fronte in questione non è pubblico ma privato, dell’operatore che realizzerà la Rsa ed è destinato da decenni a servizi pubblici; sono infine irrealizzabili le ipotesi su ex cinema Centrale e sull’ex Olivetti per le medesime ragioni di prima, perchè per amministrare serve avere anche i piedi per terra, sognare è bello ma ci si deve anche scontrare con la realtà».