La vigilessa storica del comando cittadino, a spasso per il centro, con il collega di turno. Jeans e giubbino di pelle. E l’aspetto di due amici che passeggiano. Una scena vista più volte, nelle ultime settimane, tra via Umberto I, via Casati e dintorni. Le facce dei vigili cambiavano, ma il quadretto si ripeteva. Se qualcuno però ha pensato a un terzo tempo tra agenti fuori servizio, oggi dovrà ricredersi. Il comandante Marco Bergamaschi ha infatti svelato che, da un mese e mezzo, come prevede il regolamento interno, ha attivato pattugliamenti in borghese dei suoi sottoposti.
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Obiettivo: dare un giro di vite sul malcostume di certi padroni di cani che non raccolgono le deiezioni dei loro animali.«La richiesta è arrivata direttamente dal sindaco Rosalba Colombo -ha spiegato Bergamaschi- sulla base di una sua particolare sensibilità su questo problema. I servizi in divisa tuttavia non hanno permesso in nessun caso di intercettare l’infrazione. Da qui, la decisione di organizzare pattuglie a piedi e in abiti civili».
A dire il vero, nonostante le settimane di controlli, anche così i risultati sono stati scarsi, una sola infrazione sorpresa e multata. Secondo il comandante è una questione di periodi e casualmente, in questo, il fenomeno registra un calo. Il problema è stato sentito particolarmente in centro, dove i prati si diradano e i ricordini dei cani si notano di più e intralciano maggiormente il passo. Ciò non significa che il fenomeno sia assente in periferia dove anzi è più facile che la pigrizia del padrone indisciplinato passi inosservata. Almeno fino a quando la corsa di un ragazzino nel prato antistante il PalaUnimec si interrompe con una scarpa da bonificare. Le multe, ricorda il comandate Bergamaschi, ammontano a 75 euro.