«A Roma ragionano sui massimi sistemi, ma qui ad Arcore noi dobbiamo pensare alle cose concrete, ai problemi della città e a risolvere quelle questioni sulle quali la sinistra non è stata all’altezza». Così Laura Besana, consigliere comunale della Lega e, stando ai rumors, possibile candidato del centrodestra alle prossime amministrative, ha commentato lo scollamento che si sta verificando a Roma nei partiti della coalizione.
Il messaggio è chiaro: se anche intorno all’appoggio a Mario Draghi i lumbard, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno posizioni differenti tra gli scranni romani, ad Arcore non ci sono motivi di separazione. La rivoluzione politica che a livello nazionale si sta verificando in questi giorni e che ha stravolto gli equilibri e i rapporti tra partiti, potrebbe insomma non avere troppe ripercussioni su un’unità del centrodestra che, a livello comunale, è vista come indispensabile per poter sottrarre al centrosinistra Largo Vela, dopo 10 anni di governo Colombo.
Che la Lega sia morbida sulla questione è piuttosto prevedibile, considerato che il leader Matteo Salvini è stato il primo a sbilanciarsi verso Mario Draghi. Più attriti sarebbero potuti nascere in seno a Fratelli d’Italia, i duri e puri dell’opposizione alle sinistre che inneggiano alla coerenza attraverso Giorgia Meloni.
Pino Tozzi, del direttivo di Fratelli d’Italia e storico elemento della destra locale, commenta: «Salvo indicazioni perentorie del partito a livello superiore, qui ad Arcore non abbiamo motivo di separarci. Anche perché tatticamente questo non avrebbe senso. E comunque la nostra posizione a Roma non è così problematica: il partito si asterrà dal voto a Draghi e di volta in volta valuterà le posizioni da prendere. Io sostengo la coerenza. È come se mi si chiedesse di allearmi alla sinistra qui ad Arcore, impossibile».
Impossibile, scherza Tozzi, sebbene la più probabile candidata sindaco del centrosinistra, Paola Palma, sia sua cognata: «Non è questione di persone, ma di ideali».
Più defilata al momento Forza Italia, rappresentato oggi dai veterani Attilio Cazzaniga e Claudio Bertani ma bisognosa di nuova linfa a livello di segreteria. Si vocifera che proporrà al centrodestra come candidato il consigliere monzese Nicolas Monguzzi, vicino a casa Berlusconi. Se così fosse, potrebbe doversi giocare il ruolo di candidato unico con Laura Besana (Lega) e Maurizio Bono (Fratelli d’Italia).