Maria Fiorito sceglie Muggiò. Benchè la sua ricandidatura fosse nell’aria già da tempo, l’ufficialità è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì sotto un diluvio, che tanto sapeva di deja vù: anche cinque anni fa infatti, davanti alla multisala, il tempo con lei non era stato clemente, anche se poi il risultato elettorale l’aveva ampiamente ripagata. Così giovedì, in una sala della pasticceria Mariani in cui si sono rifugiati, Maria Fiorito insieme ai rappresentanti della coalizione di centrosinistra si sono presentati agli elettori come una squadra, in un clima disteso, tra molti sorrisi, sotto il motto “Scelgo Muggiò”. Intorno a Fiorito si sono raccolti Elisabetta Radaelli e Moreno Merati della lista civica “Insieme per Muggiò”, Michele Testa con la sua nuova lista “Democratici civici”, e Umberto Ruzzante della lista civica “Muggiò Partecipata”, che raccoglie l’eredità e rilancia gli ideali della sinistra, per una coalizione che si è costituita anche grazie alla regia del segretario del Partito Democratico Carmelo Sinopoli.
«Abbiamo lavorato bene, vogliamo continuare», hanno detto Radaelli e Merati, mentre Testa ha citato Giovanni Falcone: «Preferiamo l’onestà e la legalità, il fare più che criticare: per questo scegliamo Maria Fiorito». Ruzzante, invece, ha sottolineato come «abbiamo raccolto molte persone che si erano allontanate dalla politica».
«Sono profondamente convinta che nessuno può farcela da solo – ha commentato invece Fiorito – Per cinque anni sono stata circondata da un’ottima squadra di assessori, che adesso si ricandidano tutti, dopo avere amministrato insieme: li ringrazio per avere voluto investire nuovamente su di me». Anche perché, fino all’ultimo momento, la sua ricandidatura sembrava tutt’altro che scontata, visto che era proprio lei a dovere sciogliere le riserve, tanto che nei mesi precedenti, Fiorito ha continuamente ripetuto «Prima i progetti, poi le persone» ma da questo punto di vista il gruppo dirigente del Pd non ha avuto dubbi: Fiorito ha sempre rappresentato la garanzia di attuazione e compimento di un progetto nato cinque anni fa, tanto che la segreteria del partito non ha mai nemmeno preso in considerazione un’alternativa.
«Ho provato a convincere Elisabetta Radaelli – ha confessato Fiorito, ridendo – ma il suo sguardo truce me lo ha sconsigliato, mentre con Michele Testa ho rischiato una denuncia per stalking». Così il candidato sindaco del centrosinistra sarà ancora lei: «Mi sono convinta vedendo il loro entusiasmo ma anche perché, dopo il tracollo delle ultime elezioni, è come se il nostro Paese si sentisse abbandonato, egoisticamente chiuso in se stesso: non potevo mollare proprio ora»