Monza ha raggiunto la punta di 88 microgrammi per metro cubo di Pm10, la provincia quella di 102 alla centralina di Meda. Con il primo freddo è di nuovo allarme smog in Lombardia e nelle sue province. “Sebbene le concentrazioni di particolato rilevate nel 2016 siano risultate fino ad oggi tra le più basse mai registrate”, sottolinea l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).
Le condizioni atmosferiche di inizio dicembre – “con vento debole e inversione termica al suolo nelle ore più fredde”, dice l’Arpa – ha favorito l’accumulo degli inquinanti in particolare sulle aree pianeggianti della Lombardia, dove le concentrazioni di Pm10 sono risultate superiori ai limiti.
Oltre i 50 microgrammi per metro cubo in tutti i capoluoghi, tranne Como, Lecco e Sondrio. E il database dell’Arpa per Monza restituisce il preoccupante indice di qualità dell’aria: “scadente”.
Fino a martedì 6 dicembre Monza e Brianza ha superato i limiti per quattro giorni consecutivi e ne ha tre ancora di bonus ai fini dell’applicazione del primo livello del Piano Aria, il “Protocollo regionale per l’attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria”. Già sette giorni consecutivi per la provincia di Brescia, 6 per quella di Cremona, 5 a Mantova, 4 anche a Bergamo, Lodi, Milano, Pavia e Varese.
Tutti si sono giocati un giorno di bonus con il superamento dei limiti anche nella giornata del 7 dicembre.
Le condizioni atmosferiche con alta pressione e assenza di piogge dovrebbero continuare anche nei prossimi giorni favorendo ulteriori accumuli di inquinanti.
E Legambiente torna a sollecitare le istituzioni: “Comuni dove siete? Troppo pochi quelli che hanno aderito al protocollo della Regione per il contrasto dell’inquinamento locale. Urgono interventi straordinari nel periodo delle festività, dal blocco del traffico nei centri urbani all’estensione delle aree pedonali”.
“Solo una quarantina di Comuni – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – hanno sottoscritto il Protocollo della Regione Lombardia con le misure urgenti per il contrasto all’inquinamento. Gli altri Comuni dove sono? Cosa intendono fare per preservare la salute dei cittadini?”.
Legambiente ribadisce la necessità di promuovere un invito ai cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici per i propri spostamenti e sollecita l’attuazione da parte delle amministrazioni locali di misure straordinarie per ampliare, anche temporaneamente, le aree pedonali e bloccare l’afflusso di automobili nei centri urbani.
“A Regione Lombardia chiediamo come sia possibile che nella nuova programmazione del trasporto in Lombardia siano previsti più di 300 km di nuove strade e solo 12 di trasporto pubblico? Per com’è la situazione attuale, è grave non agire per mettere al bando i diesel. Nella nostra regione si poteva da subito mettere un freno anche agli euro 3, ma si è preferito far finta di nulla aspettando fondi dal governo che sappiamo bene non arriveranno – continua Barbara Meggetto – Si continua a parlare di andare oltre l’emergenza con misure strutturali, ma per ora noi vediamo solo l’aumento strutturale di opportunità per la mobilità su gomma. Non ci resta che chiedere anche ai cittadini un cambio di passo: spostatevi il meno possibile con l’auto privata, non accendete il caminetto soprattutto se di tipo aperto e abbassate di un grado il riscaldamento domestico. Per respirare meglio serve la collaborazione di tutti”.