Critiche, polemiche politiche, ma anche il riconoscimento di un lavoro dettato da rispetto delle regole e perizie. La manutenzione del verde pubblico ad Albiate sta facendo molto rumore, come il numero di alberi abbattuti. La discussione è animata e coinvolge sia la politica sia la cittadinanza. Dal parco di Villa Campello, alla Costa Corta, da via La Pira sino alle strade del centro, da fine 2021 sono in corso lavori di manutenzione del verde in linea con quanto prescritto nella relazione dell’agronomo incaricato dal Comune.
Diverse alberature sono state tagliate. Alle critiche il sindaco di Albiate, Giulio Redaelli, risponde a chiare lettere: «Si tratta di operazioni ben spiegate nella relazione dell’agronomo – afferma – moltissime alberature saranno sostituite».
Nelle ultime ore, ecco i primi interventi sostituivi. Giovedì 24 febbraio, infatti, gli operai erano al lavoro in via Cesare Battisti per ripristinare il filare, dopo i tagli alle alberature.
L’opposizione consiliare di “Uniti per Albiate” è molto critica. «Nella relazione dell’agronomo, in più occasioni, viene ribadita la necessità di “taglio raso” di alberi per mancata manutenzione nel tempo. Che, significa, non gestire anno per anno in modo programmato, le fasi di potatura, di rimozione delle parti affette da parassiti, dei rami, tronchi che hanno subito a causa degli agenti atmosferici gravi danni. Il verde pubblico va coltivato e gestito così come la vigna in agricoltura».
La minoranza punta quindi il dito sui mancati interventi del passato che avrebbero scongiurato le operazioni di taglio cui si sta assistendo ora.
«Il principio della cura del suolo, dell’ambiente, delle persone deve essere alla base per indirizzare nuovi modelli di progettazione, gestione, cura e manutenzione, con un nuovo approccio, prima di tutto culturale, che mette al centro il valore degli alberi e degli spazi verdi, la qualità dei progetti e degli interventi, le competenze e le professionalità degli operatori – sostiene “Uniti per Albiate”- riteniamo una grave mancanza l’aver considerato negli ultimi 10 anni la manutenzione del verde esclusivamente come un “costo”. Un costo che si sarebbe ridotto nel tempo garantendo una gestione continua e programmata del patrimonio boschivo esistente».