Suor Maria Fabiola Villa, 88 anni, di Aicurzio, Congregazione Famiglia del Sacro cuore di Gesù, oggi vive presso il ricovero per religiose Centro Madre Laura di Sulbiate. Da 34 anni porta su di sé la grazia di miracolata di Fatima. Una giornata, quel 26 aprile del 1988, che l’ha riportata, tra Fede e speranza ad una vita che aveva ormai dimenticato da tempo e nella quale pensava di non poter mai più rivivere. Abbiamo incontrato suor Fabiola a Sulbiate. Si è presentata aiutata da un carrellino a causa delle gambe malferme. La giovialità, il sorriso, la serenità che traspare dal suo viso sono le sue credenziali. Proponiamo qui il suo racconto, le sue confessioni, tra momenti di gioiosi ricordi, e lacrime che ancora oggi non riesce a trattenere ripensando a quei giorni.
Aicurzio: suor Fabiola e il pellegrinaggio a Fatima
“Debbo confessare che non ero particolarmente devota della Madonna di Fatima – esordisce – io sono sempre stata devota dalla Madonna perché, ne sono certa, è lei che intercede verso Gesù. Per 14 anni è vero che non sono mai guarita, però la mia fede nella Madonna mi ha sempre dato la forza per guardare avanti. La mia pancreatite cronica, incurabile, secondo la scienza, mi dava dolori atroci, dolori che mi venivano attutiti con delle iniezioni di un farmaco attraverso la vena giugulare, e ne dovevo fare anche tre o quattro al giorno. E’ stato Carlo Brambilla, di Arcore, che per quel mese di aprile del 1988 aveva organizzato un pellegrinaggio a Fatima al quale io in verità non volevo aderire, preferivo come sempre recarmi a Lourdes. A Linate, accompagnate anche da don Giusepe Sala, allora parroco di Aicurzio, essendoci un forte ritardo del volo mi sono rifugiata nella cappela dell’aeroporto. Lì ho visto una croce con un Cristo stilizzato da cui sono rimasta particolarmente colpita. E mi è venuto spontaneo rivolgermi a Gesù dicendogli: Gesù, su quella croce ci sono anch’io….”. E’ qui che suor Fabiola, a distanza di tanti anni, non riesce ancora a frenare la commozione cercando di trattenere le lacrime. Sono un paio di minuti durante i quali rivive nella sua intimità quei momenti che sembravano premonitori del miracolo che l’avrebbe poi illuminata. Poi riprende: “Vado dalla tua mamma ho detto ancora a quel Cristo in croce, però non ascoltare me, ascolta sempre la tua mamma”.
Aicurzio: suor Fabiola e la miracolosa guarigione durante la messa
“A Cova di Iria, nella frazione comunale di Fatima – prosegue suor Fabiola – è stato durante la messa, al momento della consacrazione che sono stata colpita da un dolore fortissimo, mi sembrava di morire, poi al momento della consacrazione, quando è stato alzato il calice, in un solo istante ho sentito il mio dolore scomparire, totalmente. Ero come confusa, perplessa, non mi veniva neanche da gridare. Che vita strana che sto vivendo, mi sono detta, quell’atroce dolore che mi ha accompagnato per 14 anni è scomparso, all’improvviso. Durerà, mi sono chiesta, questo stato di serenità fisica di cui mi ero anche dimenticata? Finita la messa dentro di me c’era una tempesta di gioia e di sbigottimento, non riuscivo a capire. Ero lì, nel santuario di Fatima frastornata da quanto mi stava accadendo. Poi quella sera, a tavola, mi sono rivolta alle mie compagne e ho detto loro: sapete che sono guarita? Loro incredule hanno ribattuto: suora, non dica niente, non dica niente, le raccomando. Poi in silenzio, tutte e quattro abbiamo iniziato a mangiare e lì ho capito che qualcosa di miracoloso era davvero accaduto. La Madonna di Fatima mi aveva preso fra le sue braccia e mi aveva fatto la grazia della guarigione. Da allora non ho avuto più nulla e, sempre tramite Carlo Brambilla, sono poi stata chiamata da Monsignor Guerra che ha dichiarato e certificato il mio stato di grazia. Un miracolo che vivo quotidianamente nel segno della Fede e della Speranza”.