Agrate, rapinò con pistola giocattolo e passamontagna: per la terza volta torna in carcere

La prima volta era finito nei guai a settembre dell'anno scorso, arrestato per rapina: dopo un mese in carcere a ottobre aveva ottenuto dal giudice il beneficio dei domiciliari ma solo tre mesi dopo, a gennaio, tornò per la prima volta in cella
Una pattuglia dei carabinieri

Avrebbe violato nuovamente le restrizioni imposte dagli arresti domiciliari e per la seconda volta nel giro di pochi mesi è tornato in carcere un 23enne accompagnato al carcere di Monza Sanquirico dai carabinieri della stazione di Agrate Brianza. La prima volta era finito nei guai a settembre dell’anno scorso, arrestato per rapina: dopo un mese in carcere a ottobre aveva ottenuto dal giudice il beneficio dei domiciliari ma solo tre mesi dopo, a gennaio, tornò per la prima volta in cella avendo violato le prescrizioni.

Gli è stata offerta un’altra chance a maggio, di nuovo ai domiciliari, ma nei giorni scorsi c’è cascato ancora: imperterrito ha reiterato nuovamente le violazioni delle prescrizioni imposte dal Giudice per le Indagini preliminari di Monza e puntualmente segnalate dai carabinieri, così nella giornata del 13 luglio è stato nuovamente arrestato dai Carabinieri della Stazione di Agrate Brianza ed è tornato in carcere.

Agrate, in azione con una coetanea: “Dammi i soldi o ti sparo”

“Dammi i soldi o ti sparo” aveva detto a settembre dello scorso anno, ad Agrate Brianza quando con una coetanea, entrambi con passamontagna, avevano tentato di rapinare una coppia puntandogli contro una pistola giocattolo ma priva del tappo rosso. Le due vittime erano state affrontate all’esterno di una pizzeria: la donna era scesa da una macchina per comprare alcune bevande mentre il compagno, rimasto seduto in auto, aveva notato una ragazza ferma all’esterno del locale, con abiti scuri, che continuava a fissarli con insistenza. A quel punto la coppia era stata affrontata dal 23enne che aveva puntato loro addosso l’arma ma era riuscita a fuggire allertando il 112. Un secondo tentativo di rapina era stato tentato all’esterno dell’oratorio femminile di Agrate, vittime questa volta due uomini appartenenti ad un coro. Bottino: un cellulare.

Terzo raid poco più tardi, obiettivo un gruppo di tre amici ai quali i rapinatori si sarebbero avvicinati, sempre a volto coperto e con l’arma giocattolo in pugno, nel parcheggio di via Carlo Gnocchi. Anche loro erano riusciti ad allontanarsi e a mettere i carabinieri sulle tracce dei rapinatori trovati all’esterno di una scuola e arrestati per la rapina consumata e quelle tentate in concorso con l’aggravata dall’uso di armi. Il ragazzo era finito nel carcere di Monza, la ragazza in quello di Milano San Vittore.