“Bella ciao” diventa un caso ad Agrate Brianza. Mercoledì in concomitanza con la festa del 25 aprile il canto verrà intonato dai bambini delle scuole elementari di Agrate e Omate in piazza San Paolo, ma il papà di un bambino agratese che l’ha imparato sui banchi di scuola ha avuto da ridire sulla scelta.
«”Bella ciao” è un canto troppo politicizzato e a mio parere non andrebbe eseguito – ha affermato l’agratese – Sono indignato perché la scuola vuole utilizzare i nostri figli come strumento politico da esibire durante le celebrazioni del 25 aprile prossimo. La vogliono spacciare come saggio musicale, ma in realtà stanno da giorni insegnando ai bambini, in modo costante, la canzone “Bella Ciao” che, chiaramente, sarà il loro inno durante le celebrazioni la mattina del 25 aprile sulla piazza comunale. Credo che, parere politico favorevole o no, sia vergognoso che l’istituzione scuola lo permetta. Possono sempre andare gli insegnanti a cantare in piazza “Bella Ciao” se lo ritengono opportuno».
Quando ha appreso che il figlio avrebbe cantato l’inno partigiano l’uomo ha avuto anche un confronto con la scuola spiegando che «non sono contrario a celebrare la festa della liberazione, ma solo a questo canto perché ai bambini va spiegato come nasce “Bella ciao” e sarei contrario anche se avessero cantato “Faccetta nera”».
Non è certo mancata la replica da parte della scuola. «Come abbiamo avuto modo di spiegare al genitore – ha affermato la vicepreside Luciana Sala – esiste un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e l’Anpi per fare un percorso educativo sulla storia d’Italia e non c’è nulla di politicizzato. Noi abbiamo spiegato agli alunni il significato di questa canzone. Inoltre i bambini e i loro genitori sono liberi di partecipare o meno alla cerimonia di mercoledì».
Stessa linea tenuta anche dall’amministrazione comunale. «La scuola con “Bella ciao” non dice niente di politico, ma parla di libertà e fratellanza e grazie ai partigiani abbiamo la costituzione più bella del mondo – ha chiosato il sindaco Ezio Colombo – Lo dico io che non sono certo comunista, sono stato capogruppo della Dc e soprattutto rispetto le istituzioni».
Sull’argomento è intervenuto anche l’assessore all’Istruzione Giovanna Amodio che ha sottolineato come «cantare questa canzone come molti altri progetti nascono da un accordo tra Miur e Anpi, che noi condividiamo».