Agrate Brianza applaude il ritorno il falò di Sant’Antonio a Omate. Dopo il brusco stop del 2019 per carenza di volontari e lungaggini burocratiche – che avevano fatto saltare l’evento che andava avanti da 43 anni – l’Aco (associazione culturale omatese), contando anche sul supporto della Melonera, si sta già preparando per il 18 gennaio 2020.
In quella data tornerà ad ardere il fuoco dedicato al santo patrono egli animali domestici e dei macellai.
«Torniamo in piazza con la festa – ha detto soddisfatto il presidente dell’Aco, Sergio Radaelli – Metteremo in campo tante novità che per ora dobbiamo ancora definire e, soprattutto grazie alla Melonera, riusciamo a riproporre un evento a cui tutti siamo legati».
Generazioni di omatesi sono cresciute vedendo l’asinello di cartapesta preparato dai volontari ogni anno ispirandosi a un tema diverso. Il falò, in maniera più limitata rispetto al passato anche per attenersi alle norme ambientali, ci sarà e con esso anche un concerto folk-rock dei brianzoli Luf.
«Sarà più una festa di Omate che un semplice falò – ha aggiunto Alberto Labanca, presidente della Melonera – e siamo contenti di poter collaborare con l’Aco».
L’unione fa la forza e intanto i volontari stanno provvedendo a completare tutto l’iter burocratico per mettere in campo la manifestazione, che avrà anche un contributo di 1.900 euro da parte dell’amministrazione comunale.