Lo scorso mese di gennaio, con un 14enne di Agrate, che di fronte a un agente della polizia locale aveva detto: «Non sapete chi sono io… sono l’ndranghetista di Agrate Brianza, il nipote di quello che ha fatto la rapina… state attenti, questa storia non finirà qui», e a un 16enne di Desio, erano stati denunciati a piede libero per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e dichiarazione di false identità.
Si tratta di due gemelli si Cologno Monzese che lunedì pomeriggio sono stati trasferiti in due comunità, in Lombardia e Piemonte, una misura cautelare emessa dal tribunale dei minorenni di Milano ed eseguita dai carabinieri, per allontanarli dai genitori, secondo le indagini, sistematicamente picchiati e minacciati per ottenere denaro per acquistare alcol e stupefacenti.
I due sono ritenuti responsabili di maltrattamenti in famiglia, minacce, percosse e lesioni personali aggravate. In particolare, secondo quanto documentato dai carabinieri, riusciti a conquistare la fiducia della madre 39enne, i due avrebbero vessato la donna da marzo del 2015.
In alcuni casi l’avrebbero rinchiusa sul terrazzo di casa o in camera da letto per poi “perquisire” l’abitazione in cerca di denaro o oggetti di valore da vendere per procurarsi il denaro. L’avrebbero persino costretta a pulire i pavimenti di casa. dopo averci sputato sopra. A febbraio la donna era addirittura finita all’ospedale (5 giorni di prognosi). I due – sempre secondo i riscontri delle forze dell’ordine – non avrebbero esitato neppure a percuotere il padre.
A gennaio, a Monza, insieme ai tre amici erano stati notati attorno al Duomo e poi in via Italia a lanciare urla disumane e poi spintonare e strattonare i passanti. Il primo a intervenire era stato un agente addetto alla viabilità che aveva cercato di identificare due dei ragazzi. Attorniato anche dagli altri, era finito a terra ed era stato aggredito, con una prognosi di 7 giorni. Ciò nonostante era riuscito a contattare via radio i colleghi. A quel punto i quattro erano fuggiti in direzione della stazione ferroviaria. Al binario 1 erano stati raggiunti da altri due agenti, a loro volta aggrediti, e poi da altri tre che li avevano bloccati e accompagnati al Comando. Oltre alla denuncia, tutti erano stati segnalati al tribunale dei minorenni di Milano e ai servizi sociali.