Intercettare precocemente il disagio in adolescenza e le fragilità psicologiche dei più giovani in aumento è una sfida. L’Asst Brianza ha cercato di dare una risposta a questa emergenza con gli AdoPoint, ambulatori speciali inaugurati la scorsa estate. L’ambulatorio è destinato a pazienti compresi nella fascia di età adolescenziale che si sono rivolti al Pronto soccorso e per i quali non si ritiene necessaria una consulenza psichiatrica né un ricovero; ragazzi che presentano, appunto, disturbi psicologici minori.
«Il colloquio con gli psicologi – spiegano gli specialisti di Asst Brianza – promuove una adeguata rielaborazione dell’esperienza che ha condotto il giovane in pronto soccorso; facilita la possibilità di intercettare precocemente situazioni a rischio, prevenendo situazioni acute e recidive e consente di orientare il ragazzo e la sua famiglia ai servizi territoriali esistenti».
In un anno, anche a causa della pandemia di Covid-19, sono già stati una decina i ragazzi che sono stati accompagnati dal Pronto soccorso all’ambulatorio di AdoPont, aperto a Vimercate e a Carate Brianza. Alla luce di quanto emerge dai dati della letteratura, circa il 75% dei disturbi mentali iniziano prima dei 25 anni e molti di questi sono preceduti da quadri meno severi che raramente vengono clinicamente valutati, disturbi psicologici minori (dalla crisi di ansia all’attacco di panico). Da qui il ruolo cruciale degli AdoPoint.
LEGGI Salute, è allarme ragazzi: disturbi alimentari e tentativi di suicidio per l’effetto lockdown
«La pandemia prima ha compresso, quasi inabissato disagio e sofferenza, poi da settembre e ottobre dello scorso anno ha fatto da detonatore. La fragilità e i disturbi sopiti sono riemersi con episodi ai limiti – racconta Gianluca Bolchi, primario della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza di Asst Brianza – Lo confermano gli accessi al Pronto soccorso che durante il primo lockdown erano stati decisamente contenuti: aveva avuto, allora, il suo peso, la paura di andare in ospedale e una dimensione meno vissuta dello stress da isolamento. Con la seconda ondata di Covid, a partire dall’autunno scorso, si è riscontrata una impennata di situazioni drammatiche, con ragazzi affetti da disturbi del comportamento alimentare, segnati da forme di autolesionismo e da tentativi di suicidio. Situazioni estreme, certo, eppure in crescita destinate al ricovero ospedaliero».
Nel primo quadrimestre di quest’anno i ricoveri per disturbi psichiatrici e disturbo anoressico grave sono stati 16 in Pediatria all’ospedale di Vimercate e 6 presso la struttura omologa del presidio di Desio. Interessati ragazzi compresi tra i 13 e i 16 anni. La media degli ultimi 7 anni era di 7/8 ricoveri all’anno. Dati allarmanti anche dal Centro Psico-sociale di Vimercate: «A partire dall’inizio del 2020 e nei primi mesi del 2021 abbiamo registrato un deciso e significativo aumento delle richieste di aiuto e di visita di giovani sino a 24 anni: circa il 28% di tutte le richieste prese in carico dal Cps».