È un’intesa tra Regione e Anas a decretare la nascita della Rete stradale lombarda che coinvolgerà 1.590 chilometri di collegamenti tra 740 chilometri di strade regionali e 850 di statali. Un’operazione che l’assessore alla mobilità Alessandro Sorte non ha esitato a definire «una svolta epocale»,
Il protocollo d’intesa siglato a Milano venerdì 10 marzo coinvolge anche le Province e ha come «fine quello di migliorarne la gestione per rendere piu’ sicure le strade della Lombardia». Il punto da cui partire sono le poche risorse provinciali per la manutenzione. «Per questo motivo abbiamo definito questo modello, che riguarda una serie di strade che, attraverso il protocollo, passeranno ad essere gestite da un nuovo soggetto: 740 km andranno a costituire la “nuova rete regionale”, diventeranno cioè strade regionali. A questi si aggiungeranno altri 850 km della ’nuova rete statale’, cioe’ di interesse nazionale, che saranno assunte in carico da Anas» ha detot il presidente Roberto Maroni.
Addio al pedaggio sulle tangenziali di Como e Varese ma soprattutto la nascita di una società (Nuova rete stradale lombarda) partecipata da Anas e da Regione Lombardia, «aperta – ha evidenziato – anche al coinvolgimento delle Province, che, pur non potendo avere parte nel capitale in virtù del decreto Madia, noi riteniamo siano un soggetto importantissimo in questo ambito». Il Pirellone ha annunciato che entro giugno saranno raccolte osservazioni e richieste da parte degli enti locali per poi procedere con gli interventi. La società prenderà corpo entro un mese con la definizione del modello societario che potrà disporre di risorse aggiuntive rispetto all’attuale piano Anas sulle strade statali della Lombardia. «Entro la fine del 2017, come previsto dal testo dell’accordo, le parti concordano sull’obiettivo di giungere all’operatività del nuovo assetto di gestione della rete». «Crolli come quello del ponte di Annone non sono più accettabili» ha commentato Sorte.