Accadde oggi sul Cittadino: 26 giugno 1986, la lira più pesante e i soldi della nonna

Chi si ricorda della lira? Nel 1986, il 26 giugno, il Cittadino parlava della riforma monetaria in arrivo.
Dalla pagina di attualità del Cittadino del 26/06/1986
Dalla pagina di attualità del Cittadino del 26/06/1986

Pensare alla lira, oggi, fa subito pensare al passato. I più giovani faranno fatica persino a ricordarla: sono ormai più di vent’anni che l’euro l’ha completamente sostituita. Eppure, sfogliando il Cittadino di 35 anni fa, si scopre che questa sensazione di “antico” non è una cosa nuova.

L’evoluzione della lira negli anni è stata tale che già negli anni Ottanta la si percepiva come qualcosa di molto lontano: “la moneta della nonna”, addirittura. Perché, effettivamente di ragionava ormai nell’ordine delle migliaia. Mille lire, erano gli attuali 50 centesimi (in teoria).

Ecco come esordisce il Cittadino del 26 giugno 1986: «Nel linguaggio comune, a ben pensarci, il termine “lira” al singolare, entra quasi soltanto in espressioni negative: “Non valere una lira”, cioè non valer nulla, “esser senza una lira” essere proprio al verde. Non è un caso: la lira, ormai se non è seguita da almeno tre zeri, è soltanto un’unità di misura, un simbolo o meglio, per noi, un sinonimo di denaro».

Questa premessa era in realtà il pretesto per annunciare la riforma monetaria che stava per entrare in vigore, secondo la quale la lira sarebbe stata più pesante.

In ogni caso, vecchia o nuova, quotata o svalutata, la lira ha fatto parte della storia nazionale fin dall’Unità d’Italia.