Centodieci anni fa, in questo giorno, il Cittadino di Monza si apriva con la notizia della dedica di una via ad Antonio Pacinotti. Un nome che forse i più giovani avranno scordato ma che in quel momento, in un’Italia ancora giovane, che non aveva ancora conosciuto le due guerre, era molto sentito e apprezzato, tanto da essere beneficiario non solo di un lungo articolo in copertina ma anche dell’intitolazione di una via alla sua memoria.
Chi era? Lo racconta l’edizione del 22 giugno 1911 del Cittadino.
«Monza si è associata alle onoranze che l’Italia con calore d’entusiasmo ha tributato in questi giorni al Pacinotti, dedicando all’illustre professore pisano una via della città. Questo calore d’entusiasmo è perfettamente giustificato. L’Italia ha il dovere di onorare Antonio Pacinotti, oggi che rievocando l’epopea gloriosa del Risorgimento può guardare serena e grande quel 1861, in cui, mentre gli uomini politici ponevano le basi del risorto regno d’Italia, un modesto giovane elaborava un trovato che doveva essere il punto di partenza per il rinnovellamento economico della patria».
Antonio Pacinotti, infatti, fu l’inventore della dinamo e del motore a corrente continua. Un vero e proprio vanto per l’Italia dell’epoca. Notare, tra le altre cose, che nel momento dell’intitolazione era ancora vivo, poiché morì l’anno successivo, nel 1912, all’età di 71 anni.
La via gli venne attribuita quel giorno per festeggiare i cinquant’anni della sua grande scoperta scientifica.