Monza dichiara di nuovo guerra ai furbetti dei rifiuti. Sempre più spesso lungo le strade si notano rifiuti abbandonati di ogni specie: rifiuti domestici, materiali edili, legno e bancali, mobili, materassi e vestiti, parti di veicoli, elettrodomestici e materiale elettrico, cartoni e rifiuti ingombranti. Un fenomeno che la polizia locale contrasta con un’azione di controlli capillari, soprattutto nei quartieri e nelle aree più isolate. L’azione della Polizia Ambientale ha portato ad elevare 22 verbali redatti ai sensi del Testo Unico Ambientale e 25 verbali ai sensi del Nuovo Regolamento di Polizia Urbana per abbandono di rifiuti urbani.
L’attività investigativa ha portato anche a segnalare all’Autorità Giudiziaria 3 persone, indagate per trasporto illecito di rifiuti ed abbandono ai sensi del Testo Unico Ambientale. Uno degli indagati, di nazionalità italiana, si era «improvvisato» come trasportatore di rifiuti per poi abbandonarli sul territorio. Gli altri due, di nazionalità egiziana, effettuavano attività di «svuotacantine» senza alcuna autorizzazione per lo smaltimento dei rifiuti.
Per scovare l’abbandono di rifiuti l’Amministrazione Comunale sta usando le fototrappole (TLC), ovvero telecamere che «fotografano» chi commette il reato, chiamate «trappole» perché la loro presenza non è segnalata, a differenza di quanto avviene per tutte le altre telecamere posizionate su luoghi pubblici. Inoltre, il nuovo appalto per la gestione del servizio di igiene urbana prevede un potenziamento della rete di videosorveglianza sul territorio per un controllo più efficace e per l’individuazione dei «furbetti» dei rifiuti.
Una delle aree che negli ultimi mesi, grazie anche alle segnalazioni dei residenti, è stata più controllata è quella di San Damiano, una zona tra viale delle Industrie e il canile intercomunale di Monza, nascosta e isolata. Qui gli agenti della Polizia Ambientale in alcuni casi sono riusciti a cogliere sul fatto alcune persone che abbandonavano abusivamente rifiuti, sia materiale edile sia rifiuti domestici. Allo studio dell’’amministrazione comunale c’è un sistema di videosorveglianza per «coprire» l’intera area.
«Quello dell’abbandono dei rifiuti è un problema che riguarda tutte le grandi città – sottolinea l’assessore alla Sicurezza Federico Arena – Da quando siamo stati chiamati ad amministrare la città abbiamo messo in campo una strategia per contrastare il fenomeno, che su un territorio vasto e urbanizzato come il nostro assume dimensioni significative, soprattutto nelle aree isolate e nei quartieri. Abbiamo lavorato in sinergia con i residenti che conoscono il territorio, raccogliendo le loro segnalazioni e, grazie all’uso della tecnologia, abbiamo monitorato le aree più sensibili».
L’attività della Polizia ambientale ha puntato anche alla prevenzione di illeciti ambientali incentivando i controlli per il trasporto di rifiuti su strada, soprattutto quelli speciali derivanti da cantieri edili. Un’azione di controllo che ha portato a denunciare quattro società, di cui una con sede in Svizzera, per attività illecita di trasporto rifiuti ai sensi del DLGS 152/2006. Per quel che riguarda le sanzioni, è bene ricordare che quando l’abbandono di rifiuti riguarda un’impresa il titolare è punito con la pena da 3 mesi a 1 anno o con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi. Nel caso, invece, di abbandono di rifiuti pericolosi la pena sale da un minimo di 6 mesi a un massimo 2 anni e l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro. Nel caso di privati, l’abbandono è punito con la sanzione amministrativa di 600 euro prevista dal Testo Unico Ambientale o 100 euro dal Nuovo Regolamento di Polizia Urbana.