Mercoledì 3 febbraio a Monza è scattata l’ordinanza anti-smog, sotto una spruzzata di pioggia. Dopo oltre dieci giorni di inquinanti oltre il livello d’allarme e dopo che, lunedì, una analoga misura era stata presa dalla Città metropolitana che da Milano corre fino a Senago. Insomma, per l’avanzamento compatto e coordinato contro il nemico Pm10 come chiesto da Anci alla Regione c’è ancora qualcosa da mettere a punto.
Intanto il Pm10 continua a volare, anche se una mano stavolta potrebbe arrivare dal meteo che prevede pioggia nel weekend e qualche giornata di vento. Gli ultimi dati ufficiali disponibili sono del 2 febbraio, giorno della Candelora, e raccontano di un nuovo picco a Monza con 117 mg alla centralina di Monza-via Machiavelli e 105 a Monza-Parco, quasi il doppio rispetto all’illusorio 67 dell’1 febbraio. Comunque oltre i limiti per quattordici giorni consecutivi, senza contare la manciata in cui il dato dall’inizio dell’anno non è stato rilevato. Ancora fuori quota anche Meda con 85 e Vimercate con 148.
Il sindaco Scanagatti ha rispolverato l’ordinanza già emanata a dicembre: divieto di circolazione dei veicoli euro 3 diesel senza filtro anti particolato (Fap), riduzione di un grado della temperatura dei riscaldamenti negli edifici pubblici e privati, riduzione di 2 ore al giorno della durata di accensione degli impianti di riscaldamento, divieto per i negozi di tenere aperte le porte. In vigore fino al rientro dei valori delle polveri sottili nei limiti di legge che è fissato a 50 microgrammi per metro cubo. «Il divieto di circolazione è in vigore nei giorni feriali dalle 8.30 alle 18 per il trasporto di persone, per il trasporto di cose vale dalle 10 alle 18», recita. E si aggiunge a quelli già previsti dalla Regione che nella stagione invernale ferma i veicoli a benzina Euro 0 e i diesel Euro 0, Euro 1 e Euro 2.
Anci a inizio settimana era a tornata a chiedere alla Regione una regia coordinata per affrontare l’emergenza. In attesa che anche la Brianza risponda.
Una risposta intanto arriva via social network dai cittadini che bollano lo stop come “un disagio per chi deve lavorare”. Tra i suggerimenti anche il potenziamento del servizio di trasporto pubblico, oggi in sofferenza dopo continui tagli a corse e mezzi.