La passione per il calcio, l’attenzione nei confronti dell’ambiente, gli amici di sempre. Jajo se n’è andato per colpa di una brutta malattia lo scorso dicembre: aveva solo 24 anni. Ma il suo ricordo, vivo nel cuore di chi gli è stato vicino, sarà presto condiviso con il resto della città (ma non solo) grazie a una serie di iniziative.
La prima, in realtà, è già stata realizzata: si è trattato della piantumazione di un platano in via Bertacchi nei giardinetti di fronte al bar dove Jajo, Jacopo Abramo, e gli amici erano soliti trovarsi per decidere dove trascorrere la serata: la posa della panchina, accanto all’albero, era stata organizzata nei giorni scorsi. Rimandata a causa del maltempo, è stata prevista per la giornata di ieri. Un’iniziativa realizzata con l’autorizzazione dell’amministrazione comunale e la collaborazione dell’ufficio giardini: «Il platano – ha spiegato il papà di Jajo, Rocco – è stato scelto per la sua capacità di ripulire l’aria, visto che è in grado di assorbire tanta anidride carbonica e parecchi inquinanti. Jacopo è sempre stato molto attento alla cura e alla salvaguardia dell’ambiente. Accanto abbiamo pensato di posizionare una panchina, in modo da creare dei siti, dei piccoli luoghi di aggregazione: una targhetta indicherà il loro nome. Abbiamo deciso per “Bella Jajo” – ha proseguito – ricalcando il modo in cui gli amici lo chiamavano».
Quello di via Bertacchi, nel quartiere Libertà, è il primo dei siti previsti. «Metteremo altri alberi e altre panchine nei luoghi frequentati da Jacopo – ha proseguito il padre – Arriveremo anche ai giardini del Nei, inserendoci nel progetto di riqualificazione previsto dall’amministrazione comunale, poi decideremo gli altri». A proposito di ambiente: la famiglia di Jacopo ha contattato l’esploratore e avventuriero lombardo Alex Bellini, impegnato in questo periodo nella navigazione dei dieci fiumi più inquinati al mondo per testimoniare l’accumulo di plastica nell’oceano Pacifico, in quello che viene chiamato “great Pacific garbage patch”, e gli ha chiesto di indossare una maglietta speciale, raffigurante Jacopo che abbraccia il pianeta.
«Bellini si è dichiarato disponibile. Jacopo aveva deciso di studiare ingegneria energetica al Politecnico di Milano – ha proseguito il padre – perché interessato allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla tutela dell’ambiente. Prima, si era diplomato al liceo scientifico Frisi: con i suoi amici siamo ancora in contatto, vengono spesso a trovarci e ne siamo davvero felici». Non solo ambiente, però, nella vita di Jacopo: anche tanto sport. Jajo aveva iniziato a giocare a calcio a sei anni: a Cantalupo, poi alla Cosov di Villasanta e alla Juvenilia, prima di approdare alla Gerardiana. Ed è proprio nelle strutture di quest’ultima società, in via Canova 20, che domenica 18 maggio si svolgerà il primo torneo organizzato in suo ricordo. Si chiamerà, neanche a dirlo, “Bella Jajo”.
Il torneo è in programma dalle 17 alle 20 di sabato 18 maggio, il primo t organizzato in memoria di Jacopo Abramo. Appuntamento presso il campo della Gerardiana Calcio di via Canova, civico 20, per vedere sfidarsi sul campo quattro squadre: saranno miste e inclusive. Il ricavato della manifestazione, a ingresso libero, sarà devoluto alla ricerca per la lotta contro il cancro. «L’iniziativa – ha spiegato il padre di Jacopo, Rocco – si propone di organizzare un momento di divertimento e di inclusione. Non mancheranno piccoli premi per i vincitori del torneo. Tra i partecipanti anche alcuni ex compagni di Jajo, sia del liceo, sia delle sue vecchie squadre di calcio: ragazzi formidabili».