Venerdì 18 marzo il Comune di Lissone commemora le persone scomparse a causa dell’emergenza sanitaria nella seconda Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus. Riflessione, silenzio, ricordo. Bandiere a mezz’asta all’esterno del municipio. Il sindaco Concettina Monguzzi esprime, a nome della cittadinanza, pensieri di vicinanza alle famiglie che hanno perso una persona cara nella consapevolezza che l’emergenza, pur modificatasi nel corso degli ultimi mesi, desta ancora forte preoccupazione in tutti noi.
«Una giornata, quella di venerdì 18 marzo, nella quale essere uniti è il solo modo per far sentire il nostro sostegno a chi ha sofferto e visto andarsene persone vinte da un virus invisibile, ma letale – dichiara il sindaco di Lissone -l’emergenza sanitaria ha sconvolto le nostre vite, in alcuni casi le ha spezzate. In alcuni casi, ci ha lasciato una situazione di totale impotenza. Per questo motivo non dobbiamo, e non possiamo, dimenticare la sofferenza che il Covid ha generato nelle nostre famiglie, nella nostra comunità, nei nostri anziani; non dobbiamo dimenticare le tante vittime che a Lissone, e in tutta Italia, hanno perso la vita a causa della pandemia. Dietro ogni numero si nasconde una persona, una storia, una rete di parentele, amicizie e conoscenze che si è improvvisamente e drammaticamente interrotta».
Questa Giornata vuole anche ricordare simbolicamente tutte le sofferenze causate dalla pandemia. «Sofferenze sanitaria, ma anche economiche, sociali, relazionali, emotive e lavorative, che hanno coinvolto a vario titolo tutta la cittadinanza ed hanno stravolto la nostra quotidianità- aggiunge Monguzzi -i simboli hanno, come sempre, un valore e una forza. Per questo motivo, il Comune di Lissone terrà le bandiere istituzionali a mezz’asta in segno di lutto e di vicinanza alle famiglie che hanno sofferto la drammatica perdita dei propri cari. Questa giornata, così triste, è anche l’occasione per ringraziare operatori medici e volontari che, infaticabilmente e generosamente, hanno mostrato senso di responsabilità ponendosi a disposizione della comunità nel pieno dell’emergenza. Gesti di generosità dei quali vogliamo tenere memoria e dai quali possiamo e dobbiamo ripartire per costruire un futuro di collaborazione e reciproca disponibilità».