A 17 anni fa rivivere il palio di Besana in Brianza: «Mi è sembrata una buona idea per coinvolgere i miei coetanei»

A Besana in Brianza rivive il Palio grazie all’intraprendenza di una ragazza di 17 anni che si è rivolta al sindaco e si è messa al lavoro per coinvolgere i coetanei. Pensata come iniziativa online tra giugno e luglio potrebbe avere anche qualche evento in presenza.
Piazza Besana
Piazza Besana

A Besana in Brianza rivive il Palio. A promuoverne la riscoperta è una ragazza di 17 anni: Giulia Dolcini, studentessa al liceo classico Zucchi di Monza, lo scorso inverno ha scritto al sindaco Emanuele Pozzoli: «I ragazzi a causa del Covid si stanno chiudendo sempre più in casa, sono soli, bisogna risolvere questa situazione». Da lì l’idea di coinvolgere i suoi coetanei nelle stesse gare che a suo tempo avevano fatto i genitori.

A 17 anni fa rivivere il palio di Besana in Brianza: «Mi è sembrata una buona idea per coinvolgere i miei coetanei»
Besana -Giulia Dolcini con il sindaco Emanuele Pozzoli

«Mia mamma Rossana da ragazza ha sempre partecipato al Palio a Vergo Zoccorino – ha raccontato Giulia – Ho pensato potesse essere una buona idea farlo rivivere e coinvolgere i ragazzi della mia età».

Il Palio 2.0 si chiamerà “C6” perché in gara ci saranno sei squadre: Besana capoluogo con Cazzano, Valle Guidino, Villa Raverio, Vergo Zoccorino, Calò e Montesiro.

«Quando all’inizio dell’anno abbiamo iniziato a lavorarci avevamo pensato di fare tutte le gare online perché non c’era alternativa – ha aggiunto – Adesso però la situazione va migliorando e forse si potranno fare parte delle competizioni in presenza».

Il gruppo di lavoro va preparando una pagina Facebook per raggiungere gli over 30 e una seconda su Instagram per “acchiappare” i più giovani. Le gare si svolgeranno tra giugno e luglio e la speranza è che possa diventare la prima di molte edizioni.

«Al momento siamo una decina di ragazzi ma stiamo prendendo accordi con realtà attive sul territorio – ha concluso Giulia Dolcini – Il Palio può rafforzare il nostro senso di comunità».