No all’autodromo “Luna park”: “I lavori in autodromo devono essere assoggettati alla valutazione di impatto ambientale”. È la richiesta del Comitato per il Parco in un comunicato in cui chiede “alla Soprintendenza, alla Provincia, al Presidente del Consorzio e al Consiglio comunale di tenere conto che il Parco, la Villa, i Giardini Reali sono il bene superiore da tutelare in via prioritaria come patrimonio inestimabile della città, degno del riconoscimento da parte dell’Unesco, su cui puntare”.
Autodromo di Monza, il Comitato per il Parco: aggiudicati i nuovi 4 lotti da 41 milioni di euro
La seconda tranche dei lavori di ammodernamento dell’impianto sono stati aggiudicati. Si tratta di 4 lotti di un appalto da 41 milioni di euro dei 77 di finanziamento pubblico (Regione e Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti) concessi all’ACI.
«A questi finanziamenti – spiegano Bianca Montrasio e Roberto d’Achille, portavoce del Comitato per il parco – si devono aggiungere i 27 milioni annui pretesi da Liberty Media per mantenere la titolarità del GP al circuito monzese sino al 2031».
Autodromo di Monza, il Comitato per il Parco: cosa riguardano i nuovi lavori
I nuovi lavori riguardano la copertura della palazzina dei box, l’ampliamento del Paddock Club, ossia dell’area vip, destinati agli ospiti di Liberty Media e Formula One, le nuove tribune, il nuovo edificio direzionale.
«Si tratta di lavori – prosegue il Comitato – che accolgono la pretesa di Liberty Media di fare dei 200 ettari in concessione ad ACI uno dei tanti circuiti “Luna Park” come si vede con la Fan Zone su Roccolo e Gerascia da sfruttare al massimo, del tutto indifferenti al fatto che l’autodromo sia dentro un Parco che ha 220 anni di storia e che lo stesso circuito abbia raggiunto i 100 anni, anche se di storico non è rimasto più niente. La parola d’ordine per Liberty Media è fare soldi a palate, sfruttando il business miliardario della F1 anche ampliando a dismisura il numero dei GP: si parla addirittura di arrivare a 30 appuntamenti annui Il rischio per il circuito di Monza è quello di rimanere stritolato nell’inevitabile competitività del mercato globale, malgrado gli ingenti fondi, per lo più se non totalmente pubblici, sprecati e l’ulteriore snaturamento di una parte consistente di un bene culturale e paesaggistico tutelato. La società di mass media statunitense, diventata patron della F1 dal 2017, l’ha trasformata in un investimento globale, in puro marketing creditizio il cui unico scopo è monetizzare al massimo il proprio business, ogni cliente, con buona pace degli appassionati di motorismo».
Autodromo di Monza, il Comitato per il Parco: «Nuovo cemento, infrastrutture, rumore, disturbo alla quiete»
Per il comitato che da anni si batte per la salvaguardia del parco si tratta di lavori di forte impatto ambientale come la palazzina direzionale che sarà più ampia del sedime attuale e le nuove tribune che non saranno più amovibili.
«La certezza per il Parco – dicono- è quella di subire l’ennesimo danno che la presenza dell’autodromo ha provocato in tutti questi anni con un intervento che comporterà nuovo cemento, infrastrutture, rumore, disturbo alla quiete di umani, animali, verde, e che prevede una ulteriore terza fase. Non ci si accontenta di cementificare la città di Monza, ora si passa anche allo storico e monumentale Parco di Monza, come nelle peggiori tradizioni dagli anni ’20 del secolo scorso».