Trent’anni, portiere in forza all’Asd Usmate Calcio da un anno e mezzo circa, Simone De Martini ha deciso di andarsene sbattendo la porta e in modo piuttosto rumoroso. Senza tralasciare, subito dopo, di trasmettere le sue doglianze alla Figc che, a sua volta, avrebbe già girato la pratica alla Procura sportiva.
Nocciolo della questione: pagamenti arretrati mai avvenuti, perché, secondo quanto dichiarato agli atleti riuniti dal direttore sportivo Giancarlo Fusaro “la Procura sportiva ci ha bloccato i conti correnti della società e quindi non possiamo pagare”. Per poi, però (a seguito della minaccia di un gruppo di giocatori che si sarebbero rifiutati di scendere in campo se non fosse arrivato subito il dovuto) di far arrivare loro un acconto emesso da una società d’assicurazioni. A che titolo non si è ben capito salvo che non emerga che il misterioso sponsor della Asd Nuova Usmate sia proprio questa agenzia.
L’Asd Usmate Calcio finisce di nuovo alla Figc, documenti e copie dei versamenti
De Martini affronta la vicenda con malcelata rassegnazione, ma fino a un certo punto: «Tesseramento dei ragazzi della prima squadra con contratto da “volontari” – racconta – pagando miseri rimborsi dovuti, ma senza fornire alcuna certificazione unica, il documento che attesta il reddito percepito nell’anno precedente necessario per la presentazione della denuncia dei redditi. Inoltre, fatto ancora più grave, in un mese dell’anno scorso, i bonifici sono stati eseguiti da una società esterna a quella calcistica, quella intestata al direttore sportivo Giancarlo Fusaro. In un caso anche dal suo conto privato».
A parlare sono i documenti e le copie dei versamenti. Uno scenario che sembra lontano da quando, con l’arrivo della nuova dirigenza, sembrava che tutto fosse destinato ad andare a posto. «Certo – prosegue Simone De Martini – avevano detto di avere le risorse senza sparare cifre assurde. Io prendevo 150 euro al mese, in base ai risultati avremmo avuto dei bonus, cosa che è andata avanti fino a dicembre 2024. Da lì in avanti si è fermato tutto. Abbiamo stravinto il campionato, ma da marzo e aprile non siamo stati più pagati né quello che ci spettava né i 25mila euro legati alla promozione. Poi – continua De Martini – sono iniziati i dubbi. Pagheranno? ci domandavamo. Sono iniziati di conseguenza gli abbandoni. Il portiere che c’era prima di me se n’è andato perché stanco delle promesse. Alla fine tra i più anziani abbiamo deciso di dare l’ultimatum al ds: o entro cinque giorni arrivano i soldi o noi ce ne andiamo. Ma ogni volta trovava scuse, una volta dava la colpa al Comune e l’altra diceva che ce li dava di tasca sua, poi, ancora, diceva che il Comune aveva accettato il progetto che era stato presentato e quindi era contento. Che si sarebbe rimesso in carreggiata. Ma niente, quella carreggiata era proprio irta di ostacoli. E nonostante tutto c’è stata la presentazione della squadra per il campionato di Prima categoria con l’innesto di nuovi elementi. Successivamente ha fatto firmare un documento dove venivano contrattualizzati tutti i giocatori. Nella stessa occasione annunciava di aver disposto i bonifici per tutti, ma chissà perché queste promesse arrivavano sempre di venerdì. Ma i bonifici, come era facile immaginare, non sono mai arrivati. Poi il 15 luglio il ds se n’è andato tranquillamente in Calabria senza più dare notizia di sè fino al 27 agosto».
La proverbiale goccia. De Martini ha deciso alla fine di mollare il colpo. «Sì certo – conferma – per poi sentirmi chiamare dal mister, Paolo Bramati, una settimana prima dell’inizio campionato perché non avevano ancora trovato un portiere e quindi chiedeva a me se ero disposto a tornare, previe mie scuse al ds Fusaro. Ma di scuse neanche per sogno – conclude il giovane giocatore – ho dettato le mie condizioni che ovviamente sono state respinte dalla società e alla fine ho accettato uno scambio con il portiere del Merate, Filippo Conti, pur di sganciarmi definitivamente da Usmate. Subito dopo ho compilato il format della Figc per denunciare tutto l’accaduto».