La Rete Brianza Pride ha sporto denuncia contro il sindaco di Arcore, Maurizio Bono e contro la sua giunta. Ad annunciarlo dal palco della manifestazione arcobaleno che ha animato le vie del paese sabato 27 settembre è stato Oscar Innaurato, presidente del Boa (Brianza oltre l’arcobaleno), tra gli organizzatori dell’evento, al termine del pride, quando i manifestanti sono arrivati in piazza Pertini per l’ultima tappa della Via frocis.

Il Brianza Pride 2025 invade Arcore: denuncia per diffamazione al sindaco Bono per il patrocinio dato e ritirato nel 2023
«Il sindaco e la giunta sono già a conoscenza di questa nostra iniziativa – ha spiegato Innaurato – volevamo trovare il modo più adatto per poterlo comunicare a tutta la popolazione. Volevamo essere inequivocabili: abbiamo denunciato Bono e ci vedremo in tribunale e dovrà rispondere di tutto quello che ci ha detto. Sarebbe bastato farci le scuse, noi lo abbiamo incontrato più volte, ci ha promesso molte cose, è stato un imbonitore nei nostri confronti. Poi il silenzio. E allora tutte la Rete Brianza Pride ha deciso di portare proprio ad Arcore il pride 2025».
La denuncia risale al 2023 quando dagli uffici del Comune di Arcore partì la pratica di patrocinio al Pride che si sarebbe tenuto a Monza. Un patrocinio subito ritirato quando il sindaco Bono parlò di un errore, ritirando di fatto l’appoggio: «Abbiamo cercato una mediazione con il sindaco, una mediazione che era stata teorizzata ma che non si è mai concretizzata. E allora siamo passati per le vie legali, e la denuncia è diffamazione».
Il Brianza Pride 2025 invade Arcore, le tappe della “Via Frocis”
Il botto a fine parata è stato l’epilogo clamoroso di un pomeriggio iniziato sotto una pioggia battente davanti alla stazione di Arcore, da cui ha preso le mosse il corteo verso le 16.30. Dieci tappe per altrettanti discorsi dedicati ai temi cari al popolo lgbtq+ e non solo. A guidare le parole di tutti i relatori che si sono succeduti sul palco mobile è stato il sostegno al popolo palestinese. E poi i diritti delle famiglie arcobaleno, le parole dei genitori dei figli lgbtq+, l’importanza dell’insegnamento sentimentale nelle scuole, e il ricordo del giovanissimo Paolo Mendico, che si è tolto la vita a 14 anni il giorno prima di tornare a scuola.

Il Brianza Pride 2025 invade Arcore: gli ospiti, le istituzioni e il gran finale in piazza Pertini
Ospite d’onore della parata è stata la celebre drag queen Priscilla, nome d’arte di Mariano Gallo. A sfilare anche alcuni sindaci, con la fascia tricolore, insieme a diversi assessori e consiglieri comunali dei paesi della Brianza che hanno concesso il patrocinio.
«Il pride non sono i carri – ha detto Priscilla all’inizio del corteo – il pride non è intrattenimento, il pride è soprattutto politica». Il corteo ha sfilato lungo via Casati e poi in via San Martino, davanti a Villa Berlusconi dove non è mancata una foto di rito con l’ormai celebre maglietta “Frocia Italia“.
«Il pride porta ironia dove c’è odio. Noi non siamo un pericolo, una malattia, noi smontiamo paure e incomprensioni», ha commentato Vitto Pascale. Il corteo ha proseguito fino a largo Vela, davanti a Villa Borromeo e poi in piazza Sant’Eustorgio.
Il gran finale in piazza Pertini. «Ad Arcore la decadenza morale della nostra nazione ha trovato terreno fertile ma noi al bunga bunga noi preferiamo il tuca tuca», ha concluso una esponente di Rete Brianza Pride al termine del corteo.