F1, storie del Gp a Monza: il manager che fotografa la Formula 1

Chi è Maurizio Quarta, manager monzese, per cui scattare foto alle vetture di Formula 1 è molto di più di un semplice passatempo.
F1 Gp Italia 2025 Maurizio Quarta - foto Fabrizio Radaelli
F1 Gp Italia 2025 Maurizio Quarta – foto Fabrizio Radaelli

Per il Gran Premio mette da parte giacca e cravatta e s’infila la pettorina da fotografo. Perché per Maurizio Quarta, manager monzese, classe 1957, laurea in Discipline Economiche e Sociali all’Università Bocconi, scattare foto alle vetture di Formula 1 è molto di più di un semplice passatempo.

F1, storie del Gp a Monza: il manager che fotografa la Formula 1, chi è Maurizio Quarta

Il suo lavoro «vero», comunque, è quello di dirigente aziendale. Nel 1993, per esempio, è stato tra i fondatori di Atema, prima associazione italiana per il Temporary Management. Alla figura del «manager in affitto» e ai temi collegati ha dedicato quattro libri. Per 18 anni ha rappresentato in Italia IIM-Institute of Interim Management, associazione inglese che promuove la cultura del temporary tra manager e PMI. Guida attualmente Temporary Management & Capital Advisors. Nel 2004 ha cofondato il gruppo IMW Interim Management Worldwide, che opera in 30 Paesi e 6 continenti. Gli impegni in campo professionale, dunque, non gli mancano, ma all’appuntamento con la gara di casa non può mancare.

F1, storie del Gp a Monza: il manager che fotografa la Formula 1, come ha cominciato

«In effetti – spiega – tutto è nato un po’ per caso nel 1993. Avevo la passione per la fotografia e collaboravo con le riviste Zoom e Progresso fotografico. Iniziai a fare delle foto in pista a Monza con degli obiettivi “corti”, cioè massimo 300. Volevo fare delle foto che fossero nelle possibilità di qualsiasi appassionato, evitando il ricorso ai teleobiettivi soprannominati bazooka».

La proposta di Maurizio, giornalista pubblicista, ha successo. A Monza nel 1993 segue il suo primo Gran Premio da fotografo. Ma sarà anche a Montecarlo nel 1994 e nel 1995. Nel 1994 è operativo anche al Gran Premio di Imola. Dal 1993, inevitabilmente, è appunto in pista per il «suo» Gran Premio. Per 9 anni ha collaborato con la rivista Pitpass. Ora fornisce servizi alle riviste online Suisse Motorsport e Sport Press 24.

«All’inizio – riconosce – mai avrei pensato che avrei seguito così tanti Gran Premi di Monza. All’Autodromo venivo già da ragazzino. Ho iniziato da fotografo nei tempi eroici: la gente era attaccata alle reti nella speranza di vedere i piloti o di avere un autografo e qualche volta ci riusciva. Ora i piloti sono sempre più distanti. Il mondo della Formula 1 è diventato molto più asettico. Andare nella pitlane è complicato. Ricordi ? Intervistai anche Giulio Borsari, capomeccanico della Ferrari negli anni Sessanta e Settanta. Volevo capire come funzionasse il mondo della “vecchia” Formula 1».