Omicidio di Macherio: il selfie dell’ex marito col telefono della vittima, il dolore dello zio di Geraldine

Dopo aver ucciso Gerladine Sanchez, l'ex marito accusato dell'omicidio ha scattato un selfie col telefono della vittima.
Macherio omicidio Geraldine Yadana Sanchez
Macherio omicidio Geraldine Yadana Sanchez

Dopo averla uccisa ha scattato un selfie a cui ha aggiunto la scritta: “Verdadero amor“, “Vero amore“, col cellulare della vittima. Un macabro dettaglio emerso dall’omicidio di mercoledì 16 luglio a Macherio. Alexander Vilcherres Quilla, ha ucciso la sua ex compaga a mani nude, strangolandola tra le mura diroccate di un edificio abbandonato in via Visconti perché la donna non voleva tornare insieme a lui.

Omicidio di Macherio: il selfie dell’ex marito, il figlio della coppia spaventato dalla risposta del padre al cellulare

La sera dell’omicidio, il figlio diciassettenne della coppia, giunto in Brianza con il fratello minore e la madre che aveva deciso di scappare dal Perù perché perseguitata dall’ex, si era preoccupato quando si è sentito rispondere dal padre al telefono della madre. Era corso a cercarla con i suoi famigliari e se lo è ritrovato di fronte al casolare. La madre, Geraldine Sanchez Yadana, 34 anni, era già deceduta. Inutili i tentativi dei soccorritori di rianimarla col massaggio cardiaco.

Alexander non si era rassegnato al no della compagna, era riuscito a rintracciarla in Italia. L’uomo si era accampato nel casolare abbandonata di Macherio, vivendo di espedienti. Mercoledì 16 luglio ha teso un agguato alla donna e l’ha costretta a entrare nel rudere. Lì l’ha strangolata. Poi, si è scattato un selfie con il cellulare della vittima. Come un marchio di potere ed ossessione.

Omicidio di Macherio: il dolore dello zio, «forse Geraldine tornerà in Perù»

Andres Nunez, zio di Geraldine, ha commentato impietrito all’esterno della corte di Macherio dove abitava la nipote. Lo sguardo perso, la voce tremante. Mercoledì, a mezzanotte, aveva ricevuto la telefonata della sorella, la mamma della vittima.

«Piangeva ed urlava, poi ho capito – ha raccontato – era una brava persona, mia nipote, lui la perseguitava. Lo aveva denunciato più volte in Perù, lo aveva fatto anche 5 mesi fa in Italia. Lei voleva lasciarlo, ma lui non lo accettava. Per me è premeditato, ha saputo che era venuta in Italia, è riuscito a scoprire che era a Macherio lei era scappata perché non ne poteva più, la aggrediva e la tormentava».

L’uomo, sotto shock, con pacatezza ha descritto la bontà della nipote, una ragazza diventata madre da giovanissima, una donna che amava lavorare, che viveva per i suoi due figli. «Era venuta a Macherio con mia sorella, ed i figli – ha proseguito – non la vedevo e sentivo da un paio di mesi, ma avevo saputo che quell’uomo la cercava e non voleva che mia nipote chiudesse la relazione che però era già finita da tempo. Lui la aggrediva, non la lasciava in pace. Non so cosa faremo, è una tragedia: forse Geraldine tornerà in Perù, lì c’è il suo papà».

L'autore

Giornalista pubblicista dal 1998, ascolto persone, racconto storie, modero eventi. Amo lo sport, ma sono molto di parte.