Viale Lombardia, tradito il progetto Monza, il sogno di Kipar non c’è più

“Non è stato fatto nulla di quanto previsto nel masterplan di Andreas Kipar. L’interramento di viale Lombardia ha regalato sì a Monza il record di avere il tunnel urbano più lungo d’Italia, ma adesso la città avrà anche il primato del boulevard più piastrellato d’Italia”.
Il “boulevard” di viale Lombardia
Il “boulevard” di viale Lombardia

“Non è stato fatto nulla di quanto previsto nel masterplan di Andreas Kipar. L’interramento di viale Lombardia ha regalato sì a Monza il record di avere il tunnel urbano più lungo d’Italia, ma adesso la città avrà anche il primato del boulevard più piastrellato d’Italia”. Non ci stanno i rappresentanti del Comitato di cittadini Monza ovest: i lavori della parte superiore di viale Lombardia non stanno seguendo i progetti urbanistici presentati dall’archistar, che aveva previsto una sistemazione paesaggistica sopra il tunnel della SS36. Pochi giorni prima della fine dell’anno sono state tolte le reti dei cantieri. E la sorpresa, la rabbia e l’amarezza provate dai residenti della zona alla vista di quello che era stato fatto non sono facilmente quantificabili.

“Semplicemente il progetto che ci era stato fatto vedere non è stato realizzato – hanno spiegato i cittadini e i rappresentanti dei commercianti di San Fruttuoso della zona -. Ci era stato promesso un boulevard alberato e ci troviamo con tutt’altra sistemazione. Abbiamo degli enormi marciapiedi larghi anche 9 metri che improvvisamente si stringono fino a 1,20 metro. Ci sono le costruzioni in cemento che dovevano essere realizzate in maniera differente e che dovevano essere nascoste alla vista. E invece sono ben visibili. Là dove dovevano essere create delle zone con masselli autobloccanti aperti per far crescere l’erba, ci sono solamente delle piastrelle rosse. Tutta la zona per pedoni e bici doveva essere realizzata sullo stesso livello. Invece un alto cordolo separa la ciclabile dal marciapiede”. Ma dunque che cosa ha realizzato Anas? Sicuramente non il grandioso masterplan con 600 piante di ciliegio. Ma un qualcosa di molto più rozzo, probabilmente ideato per tappare il buco lasciato dal nastro di asfalto interrato. Senza alcuna apparente logica o canone di bellezza urbanistica. Una sorpresa davvero “sconfortante” per i membri del comitato.