Elezioni a Monza: nel centrodestra spunta l’idea primarie

La carica al centrodestra di Monza, questa volta, è suonata da Andrea Arbizzoni di Fratelli d’Italia: il tempo per individuare lo sfidante di Roberto Scanagatti sta per scadere eppure, almeno ufficialmente, nella coalizione non si muove nulla. Spunta l’idea primarie.
Il municipio di Monza
Il municipio di Monza

La carica al centrodestra di Monza, questa volta, è suonata da Andrea Arbizzoni di Fratelli d’Italia: il tempo per individuare lo sfidante di Roberto Scanagatti sta per scadere eppure, almeno ufficialmente, nella coalizione non si muove nulla.

Tanto, vale, afferma, giocare la carta delle primarie: «Dobbiamo metterci al lavoro – spiega l’ex assessore allo Sport – il nostro obiettivo è quello di presentarci nel 2017 con una alleanza ampia che parta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega e si allarghi alle liste civiche».

Quella che, sulla carta, dovrebbe essere una operazione piuttosto semplice potrebbe, però, rivelarsi una impresa ardua come dimostrano le difficoltà, anche in Brianza, a trovare candidati comuni: «Spero – commenta Arbizzoni – che non accada a Monza quello che sta succedendo altrove dove ripicche personali impediscono di correre uniti. Noi dovremo partire dai valori, definire i programmi e, solo dopo, parlare del candidato».

Ecco, allora, spuntare l’ipotesi primarie: «Lo dico tranquillamente – prosegue – se dovessimo raccogliere la disponibilità di più persone di specchiata onestà, potremmo sperimentare questo strumento che non deve essere un tabù, né un’esclusiva del centrosinistra. A volte sono state organizzate bene, altre male ma hanno il pregio di permettere di avviare la campagna elettorale in largo anticipo. Possiamo provarci, a patto che chi perderà non faccia come i bambini e non se ne vada con il pallone».

L’idea era stata lanciata parecchi mesi fa dal capogruppo leghista in Regione Massimiliano Romeo e non era stata scartata del tutto dai forzisti anche se non è gradita a Silvio Berlusconi. Al momento i due aspiranti più quotati alla candidatura rimangono Romeo e l’ex presidente della Provincia Dario Allevi che, per ora, sembrano i soli a poter competere con Roberto Scanagatti in quanto a notorietà.

Attorno ai loro nomi potrebbero riposizionarsi alcune formazioni civiche, aggregate in una sola lista. Sott’acqua, assicurano i bene informati, si sta già muovendo qualcosa.

Se nel centrodestra qualcuno sembra orientato a bocciare le primarie molti, invece, concordano sulle necessità che l’investitura arrivi solo dopo la stesura del programma. Questa tabella di marcia rischia, però, di rallentare di molto la presentazione dell’aspirante primo cittadino. Arbizzoni, intanto, richiama tutti sulla trasparenza: «Le liste – precisa – dovranno essere pulite. Lo diciamo ogni volta, ma è bene ricordarlo» visti gli ultimi arresti in Regione legati alla sanità.

Se il quadro del centrodestra è tutto da dipingere, in quello del centrosinistra mancano ancora particolari importanti: c’è chi sta pensando al varo di una lista di moderati che potrebbe correre a sostegno di Scanagatti o lanciare un proprio rappresentante e c’è chi, invece, sta tentando di organizzare la sinistra vicina a Pippo Civati. Nessuno, però, svelerà i propri progetti prima di conoscere i risultati di Milano.