Dopo il freddo, il centro Spallanzani riapre ai profughi: gli arrivi gestiti tra Monza e Limbiate

Il centro Spallanzani di Monza torna a ospitare i profughi accolti in Brianza dopo la chiusura del piano Emergenza freddo: sono diciotto le persone spostate dalle tende alle camere. In arrivo altre otto persone. Ora l’accoglienza conta sui centri monzese e di Limbiate.
Dopo il freddo, il centro Spallanzani riapre ai profughi: gli arrivi gestiti tra Monza e Limbiate

Lo Spallanzani di Monza chiude per i senzatetto e riapre per i profughi: dal 16 marzo, giorno in cui è terminata l’emergenza freddo, i 18 richiedenti asilo approdati in Brianza alcune settimane fa hanno lasciato le tende blu montate dalla Protezione civile nel cortile della struttura e hanno traslocato nel dormitorio. «Rimarranno qui – afferma il vicesindaco Cherubina Bertola – fino a quando le cooperative che gestiscono la loro accoglienza non troveranno una sistemazione definitiva. Non ci sembra giusto trasferirli nel nuovo centro di Limbiate per poi spostarli successivamente in appartamenti».

Nella giornata di mercoledì la comunicazione che in Brianza sono destinate altre otto persone.


GUARDA Profughi, conclusi i lavori negli ex uffici provinciali di Mombello

D’ora in poi, in seguito all’allestimento di un hub negli ex uffici della Provincia a Mombello di Limbiate, il dormitorio di Monza non sarà più il principale sito di smistamento dei migranti che giungeranno sul nostro territorio ma continuerà a rappresentare un importante punto di riferimento per gli operatori dei due consorzi che dovranno censire gli stranieri, verificare le loro condizioni di salute, formare gruppi omogenei per nazionalità e cultura e ripartirli nei locali messi a disposizione da parrocchie o enti e in appartamenti affittati da privati. Il centro di Limbiate potrebbe aprire i battenti nei prossimi giorni, se, precisano i tecnici, il ministero destinerà in Lombardia i profughi sbarcati nel fine settimana di Pasqua.

«Noi siamo pronti – spiega Roberto D’Alessio, presidente del Consorzio comunità Brianza – abbiamo effettuato tutti i lavori, abbiamo posato le docce, separato gli ingressi e i locali in cui saranno accolti i richiedenti asilo dal resto dell’edificio e dal centro Avis Formentano. Non ci sarà alcun uso promiscuo degli spazi».

Le rassicurazioni smorzano solo in parte le polemiche sulla sicurezza divampate a Limbiate che, con tutta probabilità, la prossima settimana risuoneranno nel consiglio comunale aperto in programma in città.

L’hub, in ogni caso, sembra destinato a non essere smantellato: «Se – aggiunge D’Alessio – il ritmo degli arrivi non aumenterà, tra la nuova struttura e lo Spallanzani dovremmo esser in grado di gestire il fenomeno».

In caso contrario il Consorzio tornerà a sollecitare le istituzioni a individuare un centro di prima accoglienza, magari rilanciando l’ipotesi di allestirlo in uno dei padiglioni degli ex ospedali di Monza e di Vimercate.

A Mombello si parla di 570 metri quadrati, dotati di un ingresso dedicato precedentemente utilizzato come uscita di sicurezza e concesso gratuitamente al Consorzio comunità Brianza che si è fatto carico dell’investimento di 30mila euro necessari ad allestire gli spazi e coprirà i costi delle utenza.

«Per giungere a questo risultato è stato necessario che ciascuno facesse la propria parte, con senso di responsabilità e di umanità – ribadisce il presidente della Provincia MB Gigi Ponti – Ci sono le condizioni perché tutto possa svolgersi in condizioni di sicurezza e tranquillità». Una scelta che invece è stata molto contestata e che è finita sotto l’occhio delle televisioni nazionali nel programma Quinta Colonna.

Lunedì si è anche svolto l’incontro tra il presidente dell’Avis provinciale di Monza e Brianza Roberto Saini, del provinciale di Milano Gianluca Basilari e lo stesso Ponti. In una nota congiunta i due hanno spiegato di aver ricevuto rassicurazioni rispetto al rischio sanitario che era stato paventato per il centro Formentano.

«Gli ospiti arriveranno a Limbiate in piccoli gruppi – spiegano Basilari e Saini sull’esito dell’incontro – tra le 10 e le 15 persone e per periodi limitati di tempo e solo dopo un preventivo screening sanitario». L’Asl non ha poi ravvisato nel suo sopralluogo incongruità nella convivenza delle due realtà. Il personale del Consorzio sarà presente 24 ore su 24 e sarà potenziata l’illuminazione del piazzale antistante.

Nelle ultime settimane, intanto, si è fatto avanti qualche altro proprietario di appartamenti vuoti, disponibile a raccogliere l’appello del prefetto di Monza e Brianza Giovanna Vilasi e del presidente della Provincia Gigi Ponti: le stesse persone che un paio di mesi hanno sollecitato nuovamente la collaborazione di sindaci e privati con parole cadute spesso nel vuoto.