Buco nella cassa dei condomini, la procura: «Condannare Loris Canini»

La Procura chiede la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione per Loris Canini, l’amministratore di condominio accusato di appropriazione indebita per aver trattenuto i soldi degli stabili che amministrava.
Monza, lo studio dell’amministratore
Monza, lo studio dell’amministratore FABRIZIO RADAELLI

La Procura chiede la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione per Loris Canini, l’amministratore di condominio accusato di appropriazione indebita per aver trattenuto i soldi degli stabili che amministrava. Si attendono ora le repliche della difesa, e la sentenza del giudice monocratico monzese Angela Colella. L’imputato è finito sotto accusa in relazione ad ammanchi contestati per almeno mezzo milione di euro.

Il caso era scoppiato nell’estate di 4 anni fa, quando l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce, con i conti correnti dei vari condomini gestiti tra Monza e provincia ormai prosciugati. Aveva amministrato stabili anche ad Agrate Brianza, Albiate, Lissone, Muggiò e Sovico.


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All’epoca, su Canini si erano rincorse le voci più disparate. Si diceva che si fosse appropriato dei soldi degli inquilini e che, con quel denaro, si fosse rifatto una vita ai tropici, in compagnia di una donna straniera. Fuggito con la cassa, insomma.

Voci smentite dal diretto interessato, che dopo aver fatto perdere le proprie tracce per tutta l’estate, era ricomparso pubblicamente. Intervistato a fine agosto 2012, Canini aveva raccontato a ’il Cittadino’ la sua versione, negando di essersi arricchito in alcun modo dalla vicenda. «Non ho intascato un euro – aveva detto – il motivo di tutta questa vicenda era dovuto a problemi di gestione, cercavo di stare dietro ai fornitori prelevando dai vari conti, fino a che tutto non mi è crollato addosso».

Canini, aveva riferito, certificati medici alla mano, di essere caduto in depressione e di aver tentato il suicidio. L’ex amministratore di condomini, assistito legalmente dall’avvocato Paola Antonelli, si era detto inoltre pronto ad assumersi le proprie responsabilità davanti agli organi inquirenti. I vari condomini, dopo aver operato il cambio di gestione, naturalmente non sono stati a guardare, e sono cominciate ad arrivare alla segreteria della procura varie denunce.

Dallo stabile monzese di via Pavoni 9, per esempio, lamentavano un ammanco di 72mila euro, ed si trattava di solo uno dei circa 40 edifici di cui Canini era amministratore. I soldi, secondo i querelanti, sono stati “distratti e spesi da Loris Canini per fini affatto diversi da quelli per cui gli erano stati consegnati”.
“Per tutto il triennio 2009 – 2012, Loris Canini gestiva, apparentemente, in modo impeccabile il condominio, presentando con tempestività i rendiconti ed i consuntivi, rendendosi sempre disponibile, dimostrando affabilità e competenza. Tutto apparentemente in ordine, ma solo fino al giugno 2012, quando, in modo improvviso e del tutto inaspettato, Loris Canini faceva perdere le proprie tracce”, e i fornitori cominciavano a pressare.