Amministrative 2016 per 8 Comuni della Brianza: attenzione a come si vota (ecco perché)

I NOMI Amministrative 2016: chi si candida - Otto comuni brianzoli al voto domenica 5 giugno per le elezioni amministrative. Si vota dalle 7 alle 23 ad Arcore, Biassono, Desio, Limbiate, Varedo, Vedano, Verano e Vimercate. Come si vota (spiegato bene).
Otto Comuni della Brianza al voto il 5 giugno per eleggere il sindaco
Otto Comuni della Brianza al voto il 5 giugno per eleggere il sindaco FABRIZIO RADAELLI

Otto comuni brianzoli al voto domenica 5 giugno per le elezioni amministrative. Si vota dalle 7 alle 23: la tornata in cui saranno designati i sindaci delle maggiori città italiane tra cui Roma e Milano, qui coinvolgerà gli abitanti di Arcore, Biassono, Desio, Limbiate, Varedo, Vedano, Verano e Vimercate.

Il test elettorale, che a livello nazionale potrebbe riservare parecchie sorprese, non sarà insignificante nemmeno sul piano locale dato che i 127.921 potenziali elettori rappresentano quasi il 20% degli aventi diritto della Provincia di Monza.


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Gli occhi degli osservatori sono puntati soprattutto sui comuni più grandi, ovvero Desio, Limbiate, Vimercate e Arcore che, nel caso in cui nessun aspirante primo cittadino raggiungerà il 50% dei voti, andranno al ballottaggio domenica 19 giugno.

La partita si concluderà subito con un vincitore nei centri con meno di 15.000 residenti, ovvero Vedano al Lambro, Verano Brianza, Biassono e Varedo.
In queste quattro località ogni sindaco è supportato da una sola lista e gli elettori possono barrare con la matita sia il suo nome stampato sulla scheda sia il simbolo della formazione che lo sostiene: in ogni caso il voto andrà a entrambi.

Nei piccoli centri non è ammesso il voto disgiunto, possibilità che invece è concessa nei comuni oltre i 15.000 abitanti. Chi, infatti, risiede nelle città che oltrepassano quella soglia ha a disposizione un ventaglio di opzioni più ampio: se indicherà solo il nome del sindaco la preferenza non andrà ai partiti che lo supportano. Nei comuni maggiori, infatti, ciascun aspirante primo cittadino può essere sostenuto da più liste.
Se, invece, opterà per una formazione il voto sarà, automaticamente, esteso al candidato. Gli elettori possono, inoltre, effettuare il voto disgiunto: crociare il nome di un primo cittadino e quello di un partito che appoggia un suo concorrente.

Nei comuni con meno di 5.000 abitanti si può esprimere solo una preferenza, al di sopra dei 5.000 abitanti è possibile esprimere la preferenza per due candidati consiglieri, purché di genere diverso. Se su una scheda verranno scritti i nomi di due uomini o due donne, il secondo sarà annullato.

Nei centri con meno di 15.000 abitanti sarà eletto sindaco chi conquisterà il maggior numero di schede, indipendentemente dalla percentuale raggiunta. In quelli più grandi si siederà sulla prima poltrona del municipio chi incasserà la metà dei voti espressi, cosa che il più delle volte avviene solo al secondo turno, quando rimangono in lizza i due contendenti più gettonati.

Nei Comuni che non chiuderanno la partita al primo turno, al ballottaggio potrà votare anche chi ha saltato la prima chiamata alle urne.
Può naturalmente votare anche chi avesse la tessera elettorale da rinnovare o l’avesse smarrita. È opportuno in questo caso rivolgersi, “per tempo” sottolineano i Comuni e il anche il Governo, agli uffici elettorali del paese di residenza. Gli uffici resteranno comunque aperti dalle 9 alle 18 nei due giorni antecedenti la consultazione e, nel giorno della votazione, dalle 7 alle 23. La tessera deve poi essere esibita al seggio con un documento di identità (valido).

Lo scrutinio parte alle 23 di domenica 5 giugno (ed eventualmente in caso di ballottaggio dalle ore 23 di domenica 19 giugno).