Una rapina da film nella banca Fermati dai carabinieri di Monza

Non sapevano di avere da giorni i carabinieri di Monza alle spalle che li seguivano in tutti i loro movimenti. Compresa l’installazione di una finta grata metallica alla finestra della banca che intendevano rapinare. Non il classico colpo mordi e fuggi, con i taglierini, ma in grande stile, da film. Ma sono stati tutti arrestati.
Il filmato di una rapina in banca a Monza risalente al 2007
Il filmato di una rapina in banca a Monza risalente al 2007 Archivio

Non sapevano di avere da giorni i carabinieri di Monza alle spalle che li seguivano in tutti i loro movimenti. Compresa l’installazione di una finta grata metallica alla finestra della banca che intendevano rapinare. Non il classico colpo mordi e fuggi, con i taglierini, ma in grande stile, da film, con tutti i dipendenti presi in ostaggio, legati e imbavagliati, e loro, la banda, a svuotare cassette di sicurezza e cassaforte a tempo. Si erano anche dotati di una base logistica, una casa in affitto dove trascorrere qualche giorno dopo il colpo, tanto per non dare nell’occhio, prima di tornare a casa, in Sicilia e Calabria. Sette rapinatori definiti “trasfertisti” quelli arrestati sabato dopo una brillante operazione dai carabinieri del Nucleo investigativo di Monza e della Compagnia di Corsico, con il supporto di un elicottero dei colleghi di Bergamo e di numerose pattuglie del nucleo radiomobile di Milano. Il commando, composto da sei persone, più un altro bandito trovato nel suo appartamento, a Milano, di età comprese tra i 30 e i sessant’anni, tutti già noti per reati specifici, aveva individuato l’obiettivo: una filiale della Banca agricola mantovana di Buccinasco. Una scelta oculata, fatta dopo giorni di appostamenti per studiare gli impiegati, la clientela, gli orari. E i carabinieri come le loro ombre. Poi il via: di notte hanno tolto la grata di una finestra dell’istituto di credito sostituendola con una posticcia. Da quella finestra sarebbero dovuti entrare per nascondersi nel sotterraneo e il giorno dopo “accogliere” i dipendenti, legati con fascette da elettricista. Nella loro casa-covo sono stai trovati attrezzi da muratore, arnesi da scasso, passamontagna e guanti. Non sono invece state rinvenute armi.