Qualcuno si ricorda dei jeans colorati appesi a Monza? Sono tornati (ma un paio solo)

Un anno fa i jeans colorati appesi nelle strade di Monza avevano fatto discutere. E tanto. Ebbene: sono tornati. O meglio, un solo paio, in via Lambro: è “Laviamo l’anima” di Roberto Spadea al Mimumo.
L’opera “Laviamo l’anima” di Roberto Spadea
L’opera “Laviamo l’anima” di Roberto Spadea

Qualcuno si ricorda dei jeans colorati appesi nelle strade di Monza? Probabilmente sì, dal momento che sono stati uno degli argomenti più discussi dello scorso anno. Bene: sono tornati. Almeno uno. L’artista Roberto Spadea è tornato a proporre un’installazione del progetto “Dreaming jeans” e lo ha fatto in occasione del primo compleanno del Mimumo, il Micro museo di Monza che si trova in via Lambro: un museo grande una vetrina, al piano terra della Casa della Luna rossa.

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Venerdì 4 settembre il museo ha spento la sua prima candelina e ha deciso di ripartire da dove aveva iniziato, dall’artista Spadea, che ha esposto “Laviamo l’anima. Un paio di jeans rossi infilati questa volta in una lavatrice, che perde colore, ma blu. Resterà in mostra fino al 16 settembre, per lasciare poi spazio a un’opera di Felice Terrabuio, ideatore del Mimumo con Luca Acquati. «Dopo averne fatte di tutti i colori, arriva il tempo di offrirsi ad un rituale antico romano di pubblica lustratio per purificarsi e ritornare all’innocenza con un gesto interiore vissuto in pubblico – ha scritto Vittorio Raschetti di “Laviamo l’anima” – Da tempo immemorabile il Paese si fonda su somma ipocrisia e opacità, una norma non scritta ma rispettata secondo cui “I panni sporchi si lavano in famiglia”. Vizi privati e pubbliche virtù dove il familismo amorale è l’unico modello possibile. La risposta è la qualità etica della parresia greca, dire verità rischiando tutto, la qualità estetica di uno spirito artistico ludico e ingenuo. Una pulsione emozionale forse più utile di una morale autoreferenziale e penitenziale. Come sempre nei lavoro di Roberto Spadea, la citazione pop lambisce i confini del linguaggio pubblicitario, basti pensare al celebre spot con Franco Cerri nella parte dell’uomo in ammollo, in questo caso si può dire che non esiste colore impossibile per Roberto Spadea».