Di Lorenzo, una passione e l’idea dell’autodromo per rilanciare il ciclismo a Monza

Passione, sacrificio e tanta voglia di rilanciare uno sport spettacolare e faticoso qual è il ciclismo. Questo lo spirito che anima Gianni Di Lorenzo, monzese doc, cresciuto a pane e bicicletta. Che in squadra ha avuto Gianni Bugno e ora pensa a un uso alternativo dell’autodromo.
Cicli di Lorenzo in Villa reale a Monza
Cicli di Lorenzo in Villa reale a Monza

Passione, sacrificio e tanta voglia di rilanciare uno sport spettacolare e faticoso qual è il ciclismo. Questo lo spirito che anima Gianni Di Lorenzo, monzese doc, cresciuto a pane e bicicletta, che in passato ha corso e lavorato con i nomi più importanti delle due ruote mondiali. Il suo negozio di via Volta (dove nel 1978 ha dato vita insieme al fratello Alfiero e ad alcuni amici alla Cicli Di Lorenzo) è un punto di ritrovo per gli appassionati e per i suoi oltre cinquanta cicloamatori tesserati che spesso si cimentano in competizioni. Gli ultimi in ordine cronologico a tener alto il nome della Di Lorenzo sono stati Alessandro Piazza e Andrea Poli, rispettivamente ventiduesimo e ventitreesimo nella massacrante 12h notturna Cycling marathon svoltasi a fine giugno in autodromo.
I due ironmen, supportati dai consigli di Dario Spinelli, medico dello sport in forza alla società ciclistica Bmc e dal contributo tecnico di Gianni di Lorenzo, hanno percorso la bellezza di 405 chilometri pari a 70 giri di pista.

Un risultato che spinge Piazza a fare un pensierino per un’altra gara “estrema”: la Mille e un miglio, che ripercorre il cammino della celebre competizione automobilistica. Per la Di Lorenzo sarebbe una nuova, bella avventura da vivere dopo i fasti del passato. Gianni di storie da raccontare ne ha parecchie. Promessa del ciclismo azzurro, ha alternato grandi soddisfazioni a seri problemi ad un ginocchio che l’hanno costretto ad interrompere anzitempo la sua brillante carriera.

«Mi vengono in mente tante appassionanti gare – afferma lui che ha iniziato a correre nel 1964 con i colori del Pedale Monzese – tra le quali la Milano-Sanremo, la Tirreno-Adriatico, i giri di Lombardia ma il ricordo più bello è forse quello legato al Tour del 1974 quando ero in squadra alla Brucli con Fausto Bertoglio e con Patrick Sercu che vinse la maglia verde. Ed anche per me ci furono dei buoni piazzamenti».

Di Lorenzo ha smesso di correre nel 1977 quando era alla Magniflex ma si è dato subito da fare mettendosi a produrre bici per l’Atala (che aveva sede a Monza) e fondando una sua società nella quale ha corso anche un certo Gianni Bugno.
Ora il suo sogno sarebbe quello di poter fare crescere altri ragazzini promettenti. Ma gli ostacoli non mancano: «Per creare una squadra di dilettanti ci vogliono un’organizzazione e un budget degni di un team professionistico e poi ci sono i problemi di sicurezza in allenamento. Per fare correre i ragazzini ci vorrebbero circuiti chiusi al traffico solo per loro. Anche l’utilizzo dell’autodromo potrebbe essere di grande aiuto».