Basket, torna il Memorial Manzoni: la Gerardiana gioca anche per Matteo Trenti

Il Memorial Manzoni torna con la 16esima edizione. E da quest’anno per la Gerardiana sarà anche l’occasione per ricordare Matteo Trenti, investito in via Azzone Visconti. «La proposta è stata accolta con entusiasmo anche da Nadia e Nino, i genitori di Stefano Manzoni», spiega la società.
I genitori di Stefano Manzoni con gli amici del ragazzo
I genitori di Stefano Manzoni con gli amici del ragazzo Rodolfo Palermo

«Il torneo Manzoni non potrà mancare mai». E non mancherà neanche quest’anno, come nelle intenzioni del presidente della Gerardiana, Gianfranco Scotti. Sabato e domenica scatta la XVI edizione, quarta Coppa Monza e Brianza, del Memorial di pallacanestro in ricordo del giovane giocatore monzese scomparso 17 anni fa in un incidente stradale in Friuli, durante il servizio di leva.

Otto squadre Under 13 (Gerardiana, Orsenigo con due gruppi, Aso San Rocco, Concorezzo, Villasanta, Lissone e Pioltello) divise in due gironi si affronteranno al Nei, a partire dalle 15 di sabato, in partite da 20 minuti complessivi l’una fino a domenica mattina.
Nel pomeriggio, alle 15, 15.45, 16.30 e 17.15 le quattro finali, inframezzate dalla sfida tra i vecchi amici di Stefano, sempre presenti in questa occasione.

In questa edizione la Gera ricorda un altro suo giovane atleta prematuramente scomparso: si tratta di Matteo Trenti, il boyscout morto investito in via Azzone Visconti in primavera, cui è intitolato il trofeo destinato al miglior giocatore.

«Abbiamo deciso di coinvolgere anche la famiglia Trenti in questo torneo, oltre ai compagni del ragazzo – spiega il dirigente Lorenzo Biassoni – e la proposta è stata accolta con entusiasmo anche da Nadia e Nino, i genitori di Stefano Manzoni».

Il cuore di questa festa è proprio l’entusiasmo di questi due genitori che, a distanza di tanti anni, con passione e dedizione esemplari non solo si dedicano al Memorial Manzoni, ma continuano a tifare gli ex-compagni di squadra del figlio alle loro partite. «Vedendo la loro passione – prosegue Biassoni – si capisce l’importanza di questo evento per la Gerardiana».

«Questo è il modo giusto di ricordare un nostro ragazzo – conclude Scotti – Non in maniera triste, ma con una festa. E l’insegnamento che ci lasciano Nadia e Nino è che, se vengono coltivati, i legami restano per sempre».