Treni, il paradosso della stazione di Lesmo: abbandonata e presa d’assalto dai pendolari

Il paradosso della stazione di Lesmo: struttura fatiscente che vive uno stato di degrado preoccupante contemporaneamente a un boom di pendolari, soprattutto studenti che vanno a scuola a Seregno.
La stazione di Lesmo
La stazione di Lesmo Davide Perego

«Un posto assolutamente indecoroso», «fa letteralmente ribrezzo». Sono i commenti del vicesindaco, Marco Fumagalli e dell’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Adamino, sullo stato di fatiscenza della stazione ferroviaria di Lesmo della linea Seregno-Carnate, ormai abbandonata e lasciata a se stessa. Uno stato di degrado preoccupante perchè presa d’assalto da senza tetto e sbandati che molto spesso usano i locali interni come riparo per la notte, locali che in passato erano stati chiusi, murando porte e finestre esterne che sono però state prese a picconate per consentire di nuovo l’accesso.

Questo stato di degrado fa rabbrividire se si pensa che nell’ultimo anno sempre più persone hanno iniziato ad usufruire del servizio ferrotranviario. Un vero e proprio boom di richiesta di abbonamenti del treno da parte degli studenti per raggiungere le scuole superiori di Seregno, uno dei due capolinea insieme a Carnate-Usmate della tratta che passa per Lesmo.

Aumento confermato dai titolari delle edicole lesmesi: «Per il nuovo anno scolastico abbiamo fatto diversi abbonamenti mensili per Seregno – hanno raccontato i titolari dell’edicola Luppi – non ci era mai capitato di farne così tanti negli anni scorsi».
Dati che dovrebbero far suonare qualche campanello d’allarme visto lo stato di fatiscenza della struttura, sprovvista di tettoia per ripararsi in caso di pioggia, e con una banchina in procinto di crollare da un momento all’altro.

«Purtroppo noi abbiamo le mani legate da questo punto di vista – ha spiegato il vicesindaco Fumagalli – la stazione è di proprietà di Ferrovie dello stato e noi, fuorché segnalare questo problema, come già abbiamo fatto, non possiamo fare altro». Un destino comune, quello delle piccole stazioni di periferia, dimenticate e lasciate in balia di se stesse, eppure un modo per intervenire sulle strutture ci sarebbe. Qualche anno fa Ferrovie dello stato aveva proclamato un bando consentendo ad attività associative di richiedere in comodato d’uso le strutture ormai non più usate e presidiate.

Un bando caldeggiato in passato dal vicesindaco Fumagalli che aveva cercato invano di trovare qualche associazione locale in grado di poter occuparsi della stazione: «Appena uscito il bando avevo cercato qualche associazione che volesse prendersi carico della stazione. Purtroppo però in questo momento di crisi è difficile trovare sodalizi disposti a prendersi carico di un onere così grosso come quello della ristrutturazione. Speriamo però che qualcuno in futuro se ne voglia fare carico risolvendo così un problema spinoso per tutta la nostra comunità».