Trasporto ferroviario, i pendolari a Regione e Trenord: «Ripristinare le linee e i treni cancellati»

Lunedì 3 giugno ci sarà un incontro, in Regione Lombardia, dove oltre alle istituzioni pubbliche si siederanno attorno a un tavolo anche Trenord e comitati pendolari: all’ordine del giorno un bilancio del piano di emergenza fatto scattare a dicembre per rendere migliore il trasporto ferroviario in Regione e le prospettive per il nuovo orario “estivo” in vigore dal 9 giugno. In una lettera, i pendolari mettono nero su bianco le proprie richieste.
Il Besanino fermo alla stazione di Villasanta
Il Besanino fermo alla stazione di Villasanta

Un “redde rationem” in vista del nuovo orario estivo in vigore da giugno. Lunedì 3 Regione Lombardia, Trenord, rappresentanti dei pendolari e amministrazioni comunali coinvolte terranno un grande incontro al Pirellone dove il gestore del servizio di trasporto pendolari lombardo presenterà un bilancio dello stato del piano temporaneo e messo a punto dall’azienda guidata dall’ad Marco Piuri per far fronte alla situazione emergenziale dei trasporti ferroviarie in regione, scattato lo scorso mese di dicembre. Verranno inoltre illustrate le modifiche al piano degli orari che entreranno in vigore dal 9 giugno 2019 (il cosiddetto orario estivo).

E in vista di questo incontro, i rappresentanti dei viaggiatori delle linee lombarde hanno promosso un documento-lettera di intenti che contiene i desiderata dall’incontro, per «sottolineare l’interesse comune per lo sviluppo di un servizio ferroviario efficiente e sostenibile come risposta alla domanda di mobilità della Regione». Hanno aderito tutti al documento, praticamente ogni angolo della Lombardia. L’elenco è molto lungo: Il Comitato pendolari Gallarate-Milano; quello del Nodo di Saronno; il responsabile viaggiatori della Seregno-Carnate; i pendolari della Arona-Domodossola-Milano; quelli della S6 Milano-Novara; il Comitato del Besanino; l’associazione Mi-Mo-Al; il comitato pendolari cremaschi e quello del Meratese; quelli di Como, della Lecco-Como e della Milano-Asso; i pendolari Bergamaschi, quelli di Romani, quelli della Brescia-Cremona, il coordinamento provinciale Pavesi e quelli della Milano-Lecco; e poi quelli di Utp (Associazione Utenti trasporto pubblico), Sbiancalafreccia e i rappresentanti dei viaggiatori alla conferenza del trasporto pubblico della Lombardia.

« L’uscita dalla crisi del Sistema Ferroviario Lombardo potrà concretizzarsi unicamente riprendendo il disegno di sviluppo del servizio, reintroducendo i treni cancellati e riportando le linee suburbane e le linee regionali ai loro parametri originari di progetto. L’importanza del servizio ferroviario è stata peraltro ulteriormente dimostrata dalla perdita significativa, se non totale, del numero di utenti sulle relazioni interessate dai tagli. Dopo la conclamazione dell’inadeguatezza di personale e materiale rotabile, avvenuta dopo anni di smentite in merito ci aspettiamo ora segnali concreti e di ampia portata. Non dimentichiamo inoltre che, oltre ai problemi del gestore del servizio, vi sono quelli relativi ai gestori dell’infrastruttura, Rfi in particolare. La rete vede infatti quotidianamente un numero di guasti agli impianti fissi che negli anni non accenna a diminuire e vede irrisolti, se non addirittura peggiorati in maniera drastica, i colli di bottiglia e i nodi della rete, oltre al dilatarsi dei tempi per la realizzazione dei progetti annunciati. Non possiamo tuttavia che prendere atto ancora una volta della convocazione tardiva di un unico Tavolo territoriale, cosa che certamente non agevola l’instaurazione di un tavolo di confronto costruttivo, sia di ordine generale».

Per tutte queste ragioni, i comitati pendolari e viaggiatori si aspettano che «alla riunione del 3 giugno prossimo vengano illustrate le modalità e le tempistiche – e non che ne sia ancora messa in discussione la fattibilità – di un ritorno alla normalità relativamente alla disponibilità di fruizione dell’intero servizio ferroviario oltre che le modalità con le quali si intende riprendere il percorso interrotto. Chiediamo inoltre la convocazione della conferenza del Tpl e di incontri specifici per i singoli quadranti nei tempi e nei modi che rendano possibile un confronto ed una condivisione del percorso di sviluppo, ribadendo la nostra presenza risoluta volta ad ottenere risposte esaustive e soddisfacenti ed una concreta prospettiva di lavoro».