Sulle tracce dei soldati di Giussano e Verano che fecero l’impresa del Risorgimento italiano

Due studiosi stanno definendo la storia dei (tanti) soldati di Verano e Giussano che parteciparono, tra il 1848 e il 1870, alle guerre del Risorgimento italiano.
“Inizio della Rivoluzione delle Cinque Giornate” di Salvatore Mazza (Milano, 1819-1886) esposto presso il Museo del Risorgimento di Milano
“Inizio della Rivoluzione delle Cinque Giornate” di Salvatore Mazza (Milano, 1819-1886) esposto presso il Museo del Risorgimento di Milano

«Senza soldati e volontari come i nostri concittadini predecessori, Cavour, Mazzini e Garibaldi non avrebbero costruito la storia che conosciamo». É una presa di coscienza che, tra Verano e Giussano, si vuole concretizzare recuperando pagine di storia e ristrutturando la memoria collettiva. Nel 160esimo anniversario dalla proclamazione del Regno d’Italia, il sindaco veranese Massimiliano Chiolo anticipa una ricerca storica – ancora in corso – condotta da Carlo Ballabio di Giussano e Davide Tonicello di Verano. É dedicata ai combattenti dei rispettivi paesi, impegnati nelle guerre per l’indipendenza italiane nella seconda metà dell’Ottocento. «É un omaggio agli umili soldati dei nostri paesi che combatterono (ed alcuni persero la vita) nelle battaglie che fecero l’Unità d’Italia: la memoria storica che guarda dal basso i grandi eventi del passato e ricorda i sacrifici dei nostri avi per conseguire quell’unità che oggi spesso è messa in discussione o sottovalutata» osserva Chiolo.

Spiegano i due studiosi che «insieme ad alcuni amici del Gruppo Alpini di Giussano, dopo aver lavorato ad una pubblicazione sui caduti della Grande Guerra, abbiamo deciso di svolgere una ricerca per identificare i soldati, volontari e di leva, che partirono dai paesi di Giussano e Verano per partecipare alle guerre risorgimentali dal 1848, con gli avvenimenti delle Cinque Giornate, sino al 1870, anno nel quale con la presa di Roma si concluse questo ciclo storico». Tra volontari di leva e volontari, sono stati 155 i giussanesi che hanno preso parte alle battaglie; sessanta i veranesi. Ne sono morti, rispettivamente, 8 e 3. Per ognuno di questi 215 combattenti si intende recuperare nominativo, dati anagrafici, fotografie dei ruoli matricolari e ogni eventuale, ulteriore informazione. Per il momento, si sa che attraverso di loro questo pezzo di Brianza ha contribuito a tutti gli eventi salienti di quegli anni, passando tra le altre dalla guerra di Crimea, dalla battaglia di Custoza, dalla spedizione di Sicilia.

«Vogliamo far riscoprire questa parte di storia locale e far ricordare i nostri predecessori agli attuali cittadini, spesso ignari di quanta storia sia stata costruita anche nei luoghi e per le strade che percorriamo ogni giorno» dicono Tonicello e Ballabio, che hanno già svotlo una notevole ricerca d’archivio. «La ricerca è iniziata consultando gli archivi del Museo del Risorgimento di Milano e poi spostata presso l’Archivio di Stato di Torino, quello di Genova, di Como, di Roma in aggiunta a tutte le verifiche eseguite a livello locale. Nella ricerca sono stati inclusi tutti i nativi dei nostri comuni oltre alle persone qui trasferitesi da altri paesi e delle quali si è avuta evidenza documentale. Abbiamo scoperto una realtà inaspettata composta da centinaia di giovani soldati di leva e decine di volontari che partirono dai nostri paesi per combattere a Milano, a Como, a Mantova, a Peschiera, in Sicilia, al Volturno, a Roma».

Avrebbero voluto concludere lo studio prima del 160esimo anniversario dell’Unità di Italia, che peraltro anticipa di un giorno il 173esimo delle Cinque Giornate di Milano. La pandemia ha chiaramente dilatato le tempistiche.