Storia di una mamma e di un divorzio: «Non mi fanno vedere i miei figli»

Una storia raccontata spesso a ruoli invertiti: una mamma di Seregno da quasi due mesi è stata costretta a lasciare casa su disposizione del giudici del tribunale di Monza e il marito le negherebbe la possibilità di vedere i due figli minorenni.
Tribunale di Monza
Tribunale di Monza FABRIZIO RADAELLI

La disperazione di una mamma di Seregno. Da quasi due mesi è stata costretta a lasciare casa su disposizione del giudici del tribunale di Monza e il marito le negherebbe la possibilità di vedere i due figli minorenni.

Un atteggiamento arbitrario da parte del coniuge, secondo la versione della donna, in quanto nella disposizione del giudice non si trova scritto da alcuna parte che la mamma non possa vedere e avere contatto coi propri figli. Una coppia in crisi da diversi anni che aveva già tentato la pratica di separazione, ma per i figli era tornata sui propri passi. È bastato, però, qualche sostenuto alterco negli ultimi mesi per far precipitare di nuovo la situazione.

I due si dovranno vedere in tribunale a Monza, nei prossimi giorni, in cui conosceranno le loro sorti future. Intanto la mamma disperata, attraverso il suo legale, sta preparando il ricorso per la separazione giudiziale dinanzi al Tribunale di Monza. Un ricorso che deve essere ancora depositato.

La donna ha detto di “sentirsi maltrattata moralmente dal coniuge, poco considerata nei bisogni affettivi, denigrata e continuamente umiliata”. In aggiunta da sempre esistono rapporti problematici con i famigliari del coniuge. Una situazione che l’ha portata a fare dei colloqui di sostegno rivolgendosi ad uno specialista, il quale ha accertato l’esistenza di un grave disagio psico-fisico riconducibile alla situazione familiare, comportando un peggioramento dello stato di salute con conseguente quantificazione del danno nella misura dell’8-10 per cento.

Nel novembre scorso la “mamma disperata” ha riferito di essere stata aggredita dal coniuge, non solo verbalmente con offese ripetute alla persona e mortificazioni, ma anche fisicamente con calci e spinte, tanto da aver sporto denuncia ai Carabinieri dello locale stazione. La donna non si capacita del fatto che nella disposizione del giudice è toccato a lei essere allontanata da casa e non al coniuge e che i figli siano rimasti con il papà, contrariamente alle normali decisioni, in cui i figli vengono affidati alla mamma.