Seregno intitola la sala consiliare a Pierino Romanò, scomparso dieci anni fa

Cerimonia di intitolazione della sala consiliare di Seregno allo storico politico, amministratore e motore culturale Pierino Romanò, scomparso dieci anni fa.
Monica e Loredana, figlie di Pierino Romanò accanto alla targa con il sindaco Rossi e l'assessore Perelli
Monica e Loredana, figlie di Pierino Romanò accanto alla targa con il sindaco Rossi e l’assessore Perelli Paolo Volonterio

La sala consiliare nel piano interrato dell’Auditorium di Seregno, ancora da completare, è stata intitolata al Pierino Romanò. Lo ha annunciato l’amministrazione comunale per bocca del sindaco Alberto Rossi e dell’assessore alla cultura Federica Perelli, nel primo pomeriggio di sabato 16, di fronte ai rappresentanti di alcune associazioni e parecchie persone convenute al momento commemorativo, nel decimo anno della scomparsa di Romanò, avvenuta il 31 maggio 2011e alla vigilia del suo compleanno, che sarebbe caduto il 19 ottobre.

Romanò era nato nel 1934, è stato un personaggio politico di lungo corso del Psi, molto apprezzato e stimato in città. Ha ricoperto anche la carica di vicesindaco durante la giunta guidata da Pinuccio Colombo. È stato fondatore del circolo culturale “Seregn de la memoria”, per il quale si è speso moltissimo, organizzando molteplici iniziative e dando vita alla preziosa collana di libri che annualmente, ancora oggi, raccontano e approfondiscono un aspetto di Seregno, delle sue tradizioni, di personalità, notabili.

L’amministrazione comunale ha accolto la proposta formulata da un comitato spontaneo guidato da Marzio Galliani, referente di Adiconsum Monza Brianza e Lecco. Nel prendere la parola sia l’assessore Perelli sia il sindaco Rossi hanno detto di aver conosciuto la figura di Romanò solo attraverso le testimonianze delle figlie Monica e Lorena. Il primo cittadino ha aggiunto: «Pierino è stato il motore di tante iniziative e nel decennio della sua scomparsa era doveroso ricordarlo con qualcosa di concreto. Una figura poliedrica che ha amato Seregno col profondo senso “dell’amor paese”. Era un antifascista, una persona che non si è mai risparmiata. Un simbolo di amore grande per le persone. Si è sempre battuto per la comunità avendo a cuore i valori più grandi».

Quindi è stata scoperta la porta a vetri che porterà all’aula consiliare e la targa col nome di Pierino Romanò. La figlia Monica nel suo intervento ha sottolineato che «per noi figlie è un momento di grande gioia perché sappiamo la passione che ha avuto per Seregno e per gli altri, in cui credeva profondamente: La sua caratteristica era la capacità di amare. Antifascista, amava la democrazia e amava l’idea che i seregnesi potessero stare meglio. Ha fatto errori, ma ha avuto la capacità di crescere all’interno dei suoi errori. A noi figlie manca tanto, penso alla sua capacità di padre e maestro, alla sua capacità si sognare».

Chiara Consonni ha letto versi scritti da Romanò in dialetto e canti intonati dal coro “Il Rifugio”, hanno chiuso la manifestazione. Nel 2015, la richiesta di intitolare la sala consiliare a Pierino Romanò era stata formulata anche dalla giunta presieduta da Giacinto Mariani nel marzo 2015 e autorizzata dal vice prefetto vicario D’Onaldo, ma era rimasta ineseguita.