Seregno: contro ladri e vandali nei cimiteri 200 firme per chiedere i custodi

Ladri e vandali al cimitero di Seregno, scatta la protesta dei cittadini che hanno già raccolto 200 firme. La risposta dell’assessore ai lavori pubblici.
La raccolta firme al cimitero di San Carlo
La raccolta firme al cimitero di San Carlo Paolo Volonterio

Ladri e vandali al cimitero di Seregno, scatta la protesta dei cittadini che hanno già raccolto 200 firme in una petizione da consegnare alle autorità. La questione dei vandalismi e ruberie nei cimiteri, tra l’altro, sembra inarrestabile nei comuni di tutta Italia.

Un tempo venivano sottratti lumini e fiori, che sono ancora oggi all’ordine del giorno, poi si è passati a furti di rame, bronzo, statue, per non dire di tombe scoperchiate o addirittura bare aperte, sino all’asportazione, di notte, sia dal camposanto maggiore di via Reggio che da quello di via Borromeo, dell’intero tetto in rame dai colombari.

Circa la situazione del cimitero di San Carlo, sono state raccolte 200 firme, protocollate in Comune, per chiedere all’amministrazione di intervenire in tempi brevi per risolvere la situazione relativa ai recenti episodi di furti e danneggiamenti delle tombe. Nella lettera corredata alla petizione è anche chiesto di assumere un custode, vista la presenza di un locale che lo potrebbe ospitare, all’ingresso del cimitero, o di procedere all’installazione di sistemi di videosorveglianza.


«Ho preso visione della richiesta e posso dire che è difficile in questo momento, anche per mancanza di fondi, pensare di riproporre nei due cimiteri la figura di un custode – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Borgonovo – Posso anticipare, invece, che per quello di San Carlo è pronto il bando di gara, già predisposto a luglio, per riaprire l’attività di fiorista, una presenza che potrebbe fare da deterrente a tanti malintenzionati, pur essendo consapevole che i problemi denunciati ogni giorno da chi si reca a visitare i propri cari non si risolverebbero tutti. Pensare ad sistema di videosorveglianza? Lo stiamo valutando come possibile deterrente».