Seregno, anche l’arte contro l’autismo: è nata l’associazione Facciavista onlus

Presentata ufficialmente l’associazione “Facciavista onlus”, un progetto inclusivo sociale per individuare e sostenere le abilità artistiche di persone con disturbo dello spettro austistico. Presente il fotografo Maurizio Galimberti, i ragazzi hanno incontrato anche l’attore Raoul Bova.
Alcuni ragazzi con autismo dell'associazione "Facciavista" con Raul Bova al teatro San Rocco di Seregno
Alcuni ragazzi con autismo dell’associazione “Facciavista” con Raul Bova al teatro San Rocco di Seregno Paolo Volonterio

Una nuova associazione si è affacciata nel panorama locale. Si tratta di “Facciavista onlus” che è stata presentata ufficialmente mercoledì 7 marzo alla presenza del celebre “Instant artist” Maurizio Galimberti, famoso per le sue opere create attraverso l’utilizzo di Polaroid, il quale si è mostrato disponibile ad incontrare due giovani artisti del team Facciavista che gli hanno consegnato un’opera a lui dedicata e per ritrarlo in un quadro “express” realizzato durante l’evento. Il direttivo di Facciavista è composto da: Matteo Perego, presidente; Tiziana Fraterrigo, vice; Luigi Pirovano, tesoriere; consiglieri: Melissa La Scala, Daniela Todisco, Alessandra Negro, Susanna Milia.


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“Facciavista” è un progetto inclusivo sociale il cui obiettivo è quello di individuare e sostenere le abilità artistiche di persone con disturbo dello spettro austistico. Uno dei temi più recenti nel pensare al progetto di vita di queste persone è di favorirne l’espressione degli interessi e i talenti delle aree di eccellente funzionamento a fronte di un quadro di disabilità complessa.



«La nostra associazione – ha detto il presidente Matteo Perego – si propone come offerta innovativa di contribuire al miglioramento della loro qualità di vita attraverso l’arte figurativa. Un percorso che possa trascendere la condizione clinica e mostrare pubblicamente il risultato dell’espressione di tale peculiarità. Nel disturbo dello spettro autistico le eccellenti abilità possono riguardare isolatamente diversi ambiti, come musica, arte, calcolo di date, matematica, abilità meccaniche».

Perché denominare un’associazione “Facciavista”? «Facciavista- ha spiegato Melissa La Scala – è un viso già visto, è un ritratto della collezione celebrity portrAut. In architettura è un tipo di muro lasciato rustico, come quel muro che talvolta la persona autistica trova quando cerca di integrarsi con la società».

Gli obiettivi che si pone l’associazione sono cinque: creare un laboratorio artistico inteso come “atelier inclusivo”; una galleria permanente dedicata all’associazione; organizzare una mostra internazionale itinerante; un blog per la diffusione del progetto; campagne ed eventi per la raccolta di fondi destinati a realizzare tutti i progetti. Ma c’è di più.

«Scopo ultimo del progetto – ha continuato Melissa La Scala – è di contribuire a sensibilizzare il pubblico per incrementare l’attenzione nei confronti delle persone con disturbi autistici attraverso la valorizzazione delle potenzialità creative e artistiche quando presenti. Il progetto è anche finalizzato alla raccolta di fondi per la realizzazione di un’attività lavorativa protetta».


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