Proteste per l’apertura parziale di viale Cavriga nel Parco di Monza: «Ma l’anomalia era prima»

Tante mail in Comune a Monza e all’assessore per chiedere di ritornare al transito tutto il giorno e non solo nelle ore di punta lungo viale Cavriga nel parco, riaperto in due fasce alla mattina e alla sera. Ma la giunta resta convinta, per Arena «non è il posto per far passare migliaia di auto».
Monza, viale Cavriga riaperto parzialmente al transito veicolare
Monza, viale Cavriga riaperto parzialmente al transito veicolare Fabrizio Radaelli

Divide la svolta “green” dell’amministrazione comunale di Monza e la scelta di chiudere al traffico viale Cavriga tra le 10 e le 17.30. Le mail di protesta per richiedere la riapertura alle auto dell’asse centrale che collega Monza a Villasanta arrivano all’Ufficio relazioni con il pubblico in comune, qualcuna direttamente all’assessore alla viabilità, ma soprattutto sui social. Nel gruppo “Sei di Monza se…” il dibattito tiene banco tra ambientalisti convinti e cittadini innervositi dalle lunghe code che si creano lungo i percorsi alternativi.


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Per la riapertura di viale Cavriga si schiera Francesca Fossati che lo percorreva tutti i giorni per accompagnare i figli a scuola: «Ho scritto una mail in Comune – spiega – il tragitto dalla porta di Villasanta a Porta Monza è di 2,3 chilometri. Se il parco è chiuso, il percorso si allunga di 1,5 km se si percorrono per le strade che costeggiano le mura nell’abitato di Monza, mentre se si decide di passare da Vedano e Biassono i chilometri diventano 9,8».

Più chilometri significano più tempo, più denaro e soprattutto più inquinamento. « Intorno alle 16 del pomeriggio impiegavo 5 minuti per raggiungere a Monza la scuola dei miei figli. Ora ce ne metto 35 – scrive Fossati – mi interrogo sul senso di tale scelta, tenendo in considerazione che è stata chiusa una strada, ma non è stata modificata la viabilità in un territorio già congestionato dal traffico locale. È vero che sono state garantite delle fasce di apertura, ma queste sembrano non tenere conto della reale necessità dei cittadini. C’è chi lavora su turni o in smart working o chi è libero professionista non beneficia in alcun modo dell’orario “da ufficio” su cui sembra si sia basato chi ha preso questa decisione. La conseguenza è che si transita incolonnati nel traffico per un periodo considerevolmente più lungo, con un aumento degli agenti inquinanti e che questo ha ricadute considerevoli sulla qualità del proprio tempo, lavorativo e non».
Su facebook i pareri sono diversi. C’è chi definisce il traffico «impietoso tutto il giorno» e si chiede se chi abita nelle vie trafficate e respira smog debbae ringraziare «gli atleti che vogliono correre nel parco».
E chi ricorda che si tratta di «un parco e non di un’autostrada» .

È la linea dell’assessore alla viabilità e traffico Federico Arena che non ha intenzione di tornare sui suoi passi: «Forse la vera anomalia c’è stata fino ad adesso – dice – ovvero consentire a migliaia di auto di attraversare un’area che è un parco storico. Abbiamo fatto diversi sopralluoghi e verifiche e non mi pare che la situazione sia insostenibile negli orari di chiusura del viale. Probabilmente è l’abitudine che genera le proteste e non possiamo certamente mettere d’accordo tutti però questa scelta fa in modo che si possa vivere il parco come un parco e non come un’autostrada».

Chi ha buona memoria ricorda che c’è stato un tempo in cui si parlò perfino dell’interramento di viale Lombardia e, sotto la giunta Colombo, di un progetto che prevedeva anche l’interramento di viale Boccaccio per “ricucire” la Villa reale e Boschetti . Progetti che fanno sorridere l’assessore Arena: «A proposito di interramenti – dice – per ora concentriamoci sulla metropolitana».