Pendolaria 2019 di Legambiente: «Sempre più utenti scelgono il treno».

Legambiente ha presentato il rapporto Pendolaria 2019: gli utenti che su muovono sul treno sono in aumento, da qui la richiesta di invertire la politica di investimenti che vede privilegiare la costruzione di nuove autostrade. «Ma purtroppo sono sempre troppi i disservizi e i disagi vissuti dai pendolari quotidianamente. Aspettiamo una svolta che stenta ad arrivare».
Un falsh mob dei pendolari in stazione Garibaldi alla fine dello scorso anno
Un falsh mob dei pendolari in stazione Garibaldi alla fine dello scorso anno

Da 11 anni il rapporto Pendolaria di Legambiente presenta una fotografia della situazione del trasporto pubblico in Italia che, anno dopo anno, racconta attraverso numeri e storie, come sta cambiando la mobilità nelle città e nelle regioni. In Lombardia i passeggeri che utilizzano la rete ferroviaria si attestano su 750mila, con punte di 800mila nei giorni feriali, e sono ben 15 le linee lombarde tra le 30 più frequentate in Italia per numero di passeggeri giornalieri . Tra queste numerose “brianzole”: la Milano-Seveso-Mariano/Camnago con 41mila pendolari, la Milano-Como/Chiasso con 37mila, la Saronno-Seregno-Milano con 32mila pendolari, la Milano-Carnate-Lecco con 28mila utenti e la Bergamo-Carnate-Milano con 24mila pendolari.

«Dati che fanno pensare a una Lombardia proiettata verso una mobilità più sostenibile, ma che in realtà nascondono disservizi e i disagi quotidiani per i pendolari. Per questo stupisce ancora di più come Regione Lombardia continui a sostenere nuove autostrade, che drenano soldi pubblici che potrebbero essere destinati al trasporto pubblico locale e a quello ferroviario» commentano da Legambiente nel dossier.

«Già l’anno scorso avevamo sottolineato quanto la situazione fosse arrivata al limite per la congestione delle linee, in un sistema ferroviario troppo stressato. Ad oggi però non sembra che gli interventi correttivi si stiano dimostrando efficaci – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. I comitati pendolari, che ringraziamo per il costante e tenace monitoraggio delle proprie linee, lamentano disservizi e treni soppressi nelle fasce orarie più affollate della mattina dalle 6 alle 8 e della sera dalle 18 alle 20, troppo spesso senza avvisi o servizi sostitutivi, situazioni che si ripetono frequentemente rendendo il viaggio verso il luogo di lavoro e il ritorno a casa una vera Odissea, in particolare sulle linee secondarie».

È questo, ancora una volta, il prezzo che devono pagare i pendolari per le riduzioni del servizio, messe in atto con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale, dove si contano oltre 150 treni soppressi e/o sostituiti con bus. Tra le modifiche più significative al servizio si annoverano le linee Brescia-Cremona, Brescia-Casalmaggiore-Parma, Milano-Lecco-Sondrio, Milano-Cremona-Mantova, Pavia-Stradella, Pavia-Alessandria, Pavia-Vercelli, Pavia-Codogno, Iseo-Rovato e Seregno-Carnate, che cessano di essere operative e vengono sostituite da bus. Anche le linee suburbane S1, S6, S9 e S11 hanno subito variazioni, con la sconnessione del servizio passante di corse serali e la riduzione del servizio festivo.

«Per questo appare ancora più urgente procedere con investimenti che non solo permettano di mantenere il livello di servizio su Milano, ma aumentino l’offerta fuori dai poli attrattori della grande città. Per Legambiente – spiegano dall’associazione ambientalista – è urgente il potenziamento della linea Seregno-Saronno che potrebbe essere la vera Pedemontana, permettendo di connettere l’aeroporto di Malpensa con Bergamo. In questo modo, potrebbe essere ripensata anche l’ipotesi della nuova tratta ferroviaria tra Gallarate e Malpensa che distruggerebbe il territorio prevalentemente del Varesotto. Sono alcune solo alcune delle linee che necessitano di essere migliorare o collegate per rendere il servizio ferroviario lombardo all’altezza delle aspettative di chi vuole lasciare l’auto e optare per uno stile di vita più sostenibile. Purtroppo ci spiace ancora una volta dover rimarcare che la nostra regione viaggia a due velocità, in cui crescono le differenze tra chi ha accesso a servizi sempre più efficienti e competitivi che collegano Milano con le altre città, e al contempo storie di persone nel resto della regione, costrette ad aspettare treni sempre più vecchi, lenti e soggetti a guasti, in stazioni che sono un monumento al degrado in un dedalo di barriere architettoniche per i disabili» commenta Barbara Meggetto.